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Studio, servono 2 miliardi/anno per ammodernare il settore idrico in Italia

where Milano when Gio, 13/04/2017 who roberto

Lo evidenziano i dati dell’Osservatorio Utilities Agici 2017. I dieci maggiori operatori hanno investito 900 milioni nel 2016

Ammontano a 2 miliardi di euro l’anno gli investimenti necessari per reti-idriche.jpgammodernare e rendere efficiente il settore idrico in Italia per i prossimi 25 anni. Qualora non venissero fatti, il Sistema-Paese subirebbe un danno quantificabile in 32 miliardi di euro al 2030.
Lo evidenzia uno studio condotto da AGICI sullo sviluppo del settore idrico in Italia e sulle sfide, in termini di efficienza, innovazione e investimenti in nuove tecnologie che le aziende dovranno affrontare nei prossimi anni.

Tra i dati emerge che i 10 principali operatori del settore (circa il 50% del mercato) hanno investito nel 2016 oltre 900 milioni di euro di cui un quarto proveniente dai ricavi generati dalle aziende.

Quanto al futuro, la ricerca evidenzia che i primi 10 operatori arriveranno ad investire 1,3 miliardi di € nel 2020, soprattutto per interventi sulla rete di acquedotti e sulla depurazione ma anche in tecnologie digitali e IOT (internet of things):  telecontrollo e telegestione delle reti, smart meter, big data analytics, smart jobs, smart home sono gli ambiti cui le aziende idriche italiane stanno puntando maggiormente; i benefici in termini di efficienza operativa e qualità del servizio saranno rilevanti e pervasivi su tutta la filiera operativa del settore.  Già oggi iniziano a sentirsi gli effetti degli interventi – anche digitali e innovativi - per rendere più efficiente la gestione.

Quanto poi agli economics per le 10 principali aziende, il rapporto tra margine operativo lordo e fatturato è passato dal 29% del 2012 al 37% nel 2016.  L’efficientamento della gestione ha contribuito ad aumentare gli utili delle prime 10 aziende del settore, passati da 113 milioni di € del 2012 a oltre 300 milioni nel 2016. Nel periodo 2012-2016 sono stati generati utili per 1,5 miliardi di €, in larga parte distribuiti agli azionisti pubblici di controllo (Comuni) e reinvestiti. 

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