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Utilitalia critica il collegato ambientale su discariche, regolazione e tariffa puntuale

where Rimini when Lun, 09/11/2015 who michele

Filippo Brandolini, vicepresidente vicario di Utilitalia parla di norme non organiche rispetto a una normativa complessiva sui rifiuti

filippobrandoliniecomondo.jpgIl collegato ambientale così com’è non va. Nato come legge quadro per mettere ordine tra le troppe disposizioni nazionali e regionali che regolano la tutela dell'ambiente, la norma - che era collegata alla finanziaria 2014 - viene attaccata da più fronti. Molto critica la posizione di Utilitalia: “Gli obiettivi strategici sottostanti il collegato ambiente sono pienamente condivisibili, ma ci sono una serie di norme non organiche rispetto a una normativa complessiva sui rifiuti”, spiega Filippo Brandolini, vicepresidente vicario di Utilitalia e presidente di Herambiente parlando a LaPresse a margine di Ecomondo a Rimini. Non solo, c'è infatti anche il paradosso che mentre arriva il via libera definitivo anche dalla Camera, proprio a Montecitorio sono in fase di approvazione anche alcune direttive europee in contrasto con quando contenuto nel collegato”.
Critiche sulla raccolta rifiuti - Utilitalia da parte sua critica, per quanto attiene la raccolta rifiuti, che si continui ad evidenziare come obiettivo la percentuale di raccolta differenziata quando l'obiettivo stabilito dall'Unione europea è la percentuale di riciclo. “Abbiamo poi visto alcune norme che contrastano con gli obiettivi stessi del collegato - segnala Brandolini - o ancora, è reso più difficoltoso il recupero di materia da rifiuti evitando così la possibilità di ridurre lo smaltimento in discarica”.
Il governo controlla se stesso sui rifiuti - Per Utilitalia prioritaria è una regolazione nazionale del settore rifiuti. “Invece in questo collegato quei poteri che potrebbero essere attribuiti a un'Autorità nazionale, vengono attribuiti al ministero che di fatto, oltre ad avere compiti più classicamente politici, di pianificazione e programmazione, ha anche compiti di regolazione e controllo”, constata Brandolini.

La determinazione della tariffa puntuale - Il vero problema per Utilitalia sta tutto nel nuovo rinvio sul decreto che stabilisce i criteri di determinazione della tariffa puntuale, ovvero la norma che deve stabilire il modo con cui arrivare a definire esattamente quanti rifiuti produce ogni singolo cittadino, impresa o ristorante. Nel collegato si danno infatti altri 12 mesi al dicastero di Gian Luca Galletti, per varare questa norma che doveva essere pronta a metà 2014. “Il servizio della raccolta rifiuti non può essere sottoposto come una tassa patrimoniale, ma deve essere correlato all'effettiva produzione di rifiuti ed ai servizi effettivamente erogati. Peraltro riteniamo che vi debba essere un rapporto diretto tra l'impresa e il cittadino, quindi vorremmo evitare l'intermediazione del comune”, prosegue Brandolini, come avviene oggi, poiché il calcolo dei consumi è legato ai metri quadri dell'abitazione e la riscossione del tributo affidata a società terze.

immagini
Filippo_Brandolini nello stand Utilitalia ad Ecomondo (Rimini)
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