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AAA Cercasi 600 miliardi per ammodernare la rete elettrica europea

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 23/04/2024 who roberto

Oltre ai primi 64 GigaWatt di capacità aggiuntiva transfrontaliera al 2030, le previsioni della Commissione europea indicano un’ulteriore capacità di 24 GW entro il 2040

Quasi la metà delle reti degli 1reteelettrica-large.jpgimpianti e dei corridoi per il trasporto d'energia nell’Unione europea hanno già più di 40 anni e l'infrastruttura elettrica transfrontaliera va raddoppiata entro il 2030 perché senza un necessario ammodernamento la transizione verde dell’Ue rischia di rimanere un sogno nel cassetto.
Di questo si è discusso al Consiglio informale Energia, tenutosi a Bruxelles il 15 e 16 aprile, durante il quale – leggiamo su eunews - la presidenza belga del Consiglio dell’Ue e il vicepresidente della Commissione europea responsabile per il Green Deal, Maroš Šefčovič, hanno invitato i ministri dei 27 a discutere sulla necessità di una rete elettrica europea meglio coordinata e integrata, degli aspetti finanziari e di riduzione del rischio degli investimenti transfrontalieri nelle infrastrutture elettriche e di come garantire la resilienza della rete.
 
Il nodo finanziamenti e la messa a terra
L’infrastruttura della rete elettrica – ha detto Il vicepresidente della Commissione europea responsabile per il Green Deal, Maroš Šefčovič - è la spina dorsale della transizione energetica, cruciale nel fornire accesso ad abbondanti volumi di elettricità a basso costo marginale per le industrie e i cittadini europei. Nel lungo termine, ai primi 64 GigaWatt di capacità aggiuntiva da installare sulla rete di trasmissione elettrica transfrontaliera entro il 2030, la Commissione europea prevede che sarà necessaria un’ulteriore capacità di 24 GW entro il 2040, “per tenere il passo con i rapidi cambiamenti nella domanda e nell’offerta di elettricità”. La madre di tutti i problemi è che “i finanziamenti attualmente sono insufficienti”.
“Dobbiamo raddoppiare la nostra infrastruttura di trasmissione transfrontaliera esistente entro il 2030 e per il semplice aggiornamento abbiamo bisogno di quasi 600 miliardi di euro di investimenti”, ha aggiunto Šefčovič. Ma l’orizzonte finale da tenere a mente è quello del 2050, quando Bruxelles vuole raggiungere la neutralità energetica: “Per raggiungere gli obiettivi del 2050 dovremo trasportare tre volte l’energia che trasportiamo oggi, perché dovremo elettrificare quasi tutto“, ha avvertito il responsabile dell’esecutivo per il Green Deal.
Quei 584 miliardi complessivi di investimenti nelle infrastrutture elettriche vanno trovati “utilizzando i programmi finanziari esistenti”, come il Connecting Europe Facility (Cef) e il budget comunitario, ma anche “nuovi strumenti”, ha insistito la presidenza di turno belga dell’Ue. “Non necessariamente un nuovo fondo dedicato, ma un nuovo quadro dedicato alle reti elettriche” che preveda “meccanismi innovativi di finanziamento, strumenti di derisking e così via”.
L’altro nodo da sciogliere riguarda la messa a terra della rete: con Šefčovič i ministri hanno discusso dell’urgenza di “accelerare la velocità di concessione delle autorizzazioni e aumentare la portata e la velocità delle catene di approvvigionamento attraverso la standardizzazione” tra i Paesi dell’Ue. Il principio di fondo è che una politica allineata tra i 27 potrebbe accelerare i tempi della transizione “riducendo la complessità e l’eccessiva durata dei processi nazionali di concessione delle autorizzazioni”.

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