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Il premier Noda spaventa il Giappone: l’addio al nucleare costerà 500 miliardi di euro

where Tokyo (Giappone) when Lun, 10/09/2012 who redazione

È quanto stima il governo in base agli investimenti in rinnovabili previsti da qui al 2030. Anche le famiglie dovrebbero sostenere oneri pressoché doppi sulle bollette energetiche

L'abbandono del nucleare può costare al Giappone investimenti nelle fonti rinnovabili, pari ad almeno 50.000 miliardi di yen (500 miliardi di euro) entro il 2030.
È la stima diffusa dal governo, nell'ambito delle nuove politiche energetiche del Paese, che ''saranno completate entro la fine della settimana o agli inizi della prossima'', ha detto il ministro delle Politiche nazionali, Motohisa Furukawa.
Le famiglie dovrebbero sostenere oneri legati alle bollette energetiche pressoché doppi: dalla media mensile del 2010 di 16.900 yen (169 euro) al massimo di 32.243 yen del 2030.
Le stime sono state presentate durante una riunione dell'esecutivo presieduto da Yoshihiko Noda sulla politica energetica del Giappone, in fase di revisione a seguito della grave crisi nucleare dopo i danni causati alla centrale di Fukushima dal sisma/tsunami dell'11 marzo 2011.
Il premier aveva chiesto di delineare le sfide più probabili del Giappone nel caso in cui il governo dovesse optare per l'azzeramento della dipendenza dal nucleare.
Nell'ambito dell'uscita progressiva ma definitiva dall'atomo a uso civile, energia solare, eolica e altre fonti rinnovabili devono generare per compensare il mancato apporto del nucleare fino a 350 miliardi di kwh nel 2030, più che triplicando i valori di 106 miliardi di kwh del 2010.
Se al 2030 è invece fissato l'obiettivo di riduzione dell'atomo al 15% del fabbisogno energetico del Paese, potrebbero essere necessari investimenti fino a 40.000 miliardi di yen (400 miliardi di euro) per portare la produzione complessiva delle fonti rinnovabili a 300 miliardi di kwh.  Intanto, a luglio, i consumi medi di elettricità per nucleo familiare sono scesi ai minimi da gennaio 2005, secondo i dati contenuti in un rapporto del ministero degli Interni. L'uso di elettricità è stato di 342kwh (-7,3% su base annua), a fronte di una bolletta di 7.869 yen (-3,6%), al punto più basso da giugno 2011.

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