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Il mercato unico europeo dell’energia compie 30 anni. Le parole di Enrico Letta

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 22/04/2024 who roberto

Il documento preparato dall’ex premier Enrico Letta per conto della Commissione europea sul futuro del single market – il mercato unico – a trent'anni esatti della sua creazione

Il mercato unico dell’energiaenrico-letta.jpg è la migliore risorsa dell’Europa per garantire il suo successo in un nuovo ordine globale. Lo scrive in un documento l’ex premier Enrico Letta sul futuro del single market – il mercato unico europeo – a trent'anni esatti della sua creazione. L’energia, ricorda, non era al centro del progetto del mercato unico nel 1992, tuttavia, nel corso degli anni, l’integrazione del mercato energetico ha fatto notevoli progressi, diventando uno dei pilastri del mercato unico dell’Ue. “La concorrenza globale per la supremazia delle tecnologie pulite si intensifica e l’Ue non può permettersi di perdere tempo. Deve trasmettere il senso di urgenza e di azione decisiva dimostrato negli ultimi tempi crisi alle sue operazioni quotidiane, apportando cambiamenti al suo sistema energetico e completandolo progetti concreti in tempi brevi”, si legge nella sintesi che riprendiamo da Ageei, l’agenzia di stampa su energia e infrastrutture. https://ageei.eu/mercato-unico-energ...
 
La risposta europea alla crisi ucraina
Letta sottolinea il ruolo dell’Europa alla crisi energetica del 2022, seguita all’invasione dell’Ucraina, che è stata più efficace e unita che in altri paesi e di qualsiasi altra crisi energetica precedente, in primo luogo attraverso un maggiore coordinamento centrale delle politiche energetiche nazionali, attraverso ad esempio il Regolamento Stoccaggio del maggio 2022 e il Regolamento sulla riduzione coordinata della domanda nel luglio 2022 e successivamente attraverso una risposta comune a livello dell’Ue, attraverso norme di emergenza, con interventi sia sul mercato elettrico che sul mercato del gas, e regole comuni sull'accelerazione delle autorizzazioni per le rinnovabili. Una riforma del mercato elettrico anche il progetto è stato concordato in meno di un anno di trattative. Nonostante una risposta così unitaria, aggiunge però, “c’è il rischio concreto di perdere slancio all’integrazione del mercato, con una possibile recessione all’orizzonte. Gli effetti della crisi ancora perdurare, riflettendosi in diverse misure nazionali che rischiano di mettere a repentaglio la coesione del Paese Unico Mercato. Inoltre, il settore industriale è sempre più preoccupato per l'eredità della crisi” mentre “la complessità e la frammentazione normativa possono portare alla deindustrializzazione”.
 
Una potente leva per affrontare la crisi
La crisi, scrive ancora l’ex premier, ha alterato le relazioni commerciali di lunga data e ridisegnato, come è noto, la situazione geopolitica le dinamiche dell’approvvigionamento e del commercio energetico. “All’interno del mercato unico, la direzione dei flussi commerciali del gas ha subito una trasformazione sostanziale: l’offerta si è diversificata allontanandosi dalla Russia facendo affidamento sui mercati del gas naturale liquefatto (gnl), che sono più volatili”. “Anche l’assetto del mercato elettrico è stato a lungo al centro di un acceso dibattito, come possibile motore della crisi dei prezzi energetici, tuttavia, il mercato unico ha resistito alla pressione. Piuttosto, è stata una potente leva per garantire la capacità dell’Europa di affrontare con successo la crisi. Lo ha efficacemente dimostrato la sua forza. Il mercato elettrico è riuscito a evitare eventuali blackout o carenze di approvvigionamento. Anche il mercato del gas, nonostante abbia riscontrato un’interruzione senza precedenti della fornitura, ha funzionato in modo abbastanza efficiente. Le allocazioni di gas tra i mercati sono state gestite in modo efficace, senza alcuna necessità di complicate negoziazioni tra gli Stati membri sulla ripartizione dei volumi o decisioni politiche sul razionamento per i consumatori domestici. I segnali di prezzo hanno svolto un ruolo fondamentale, provocando una riduzione della domanda e cambiamenti nel comportamento dei consumatori”.
 
Il documento di Letta lo trovi qui 

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