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Giovani ecostilisti. Vince l’Avant défilé IED una collezione in biopelle creata con semi e polpa di avocado

where Milano when Gio, 06/07/2023 who roberto

Oltre 800 i votanti all'evento della Scuola di Moda IED Milano: premiate soprattutto sostenibilità - con grande attenzione al deadstock -  funzionalità, ricerca sui materiali e inclusione adattiva

Due diplomande di origine iedmilanolacollezionenaturalrhapsodyaldaziodilevante2.jpgcinese, Susy Zhang e Jieru Yang,  hanno vinto il Premio dei Professionisti, Designer e Aziende dello IED Avant Défilé 2023, l'evento della Scuola di Moda IED Milano. Grazie alla collezione Natural Rhapsody , sono state premiate da Marcello Pipitone, designer alumnus IED, nella due giorni all'Arco della Pace di Milano nel corso della quale sono state presentate 13 creazioni di 17 diplomandi in Fashion Design e Shoes and Accessories Design IED Milano, e votate da oltre 800 persone  tra professionisti del settore e aziende, docenti, studenti, giornalisti e pubblico.

"La moda, in un modo o nell'altro, riguarda tutti ed è stato davvero emozionante vedere la gente comune, turisti inclusi, incuriosirsi di fianco agli addetti ai lavori alla visione dei giovani designer IED in questo primo Avant Défilé aperto alla città. Il Dazio, edificio della storia di Milano così importante e imponente, ha vissuto e vibrato negli ultimi due giorni con racconti personali dotati di un proprio ritmo e una propria identità", commenta Olivia Spinelli, Coordinatrice e Creative Director dell'area moda IED Milano, nonché curatrice dell'evento.

Le studentesse premiate
Le diplomande hanno convinto i votanti con eleganti capi in biopelle creata da loro con un procedimento manuale, impiegando semi e polpa di avocado, tinture naturali (tè nero, eucalipto, lonicera) e un allume in grado di creare un effetto cristallizzato, per una collezione interamente sostenibile e biodegradabile: "immaginiamo un futuro distopico, un  mondo, tra 150 anni, in cui gli unici elementi riconducibili alla natura sono proprio i capi".
 
I migliori lavori
Numerose sono state le proposte che fanno dell'attenzione alle risorse e alla sostenibilità dei processi la loro cifra distintiva, sposandola con estetica e funzionalità. Tra queste Cydia di Vittoria Cinelli e Samuele Gramegna, collezione sportiva che combina le esigenze della produzione con l'utilizzo di tecnicismi nel cycling. L'innovazione riguarda sia i materiali sia la loro manipolazione, mentre la versatilità permette di utilizzare i prodotti in diverse situazioni e condizioni. "Una collezione street-urban dedicata al ciclismo che unisce stile, sostenibilità e funzionalità, rispondendo alle esigenze degli sportivi contemporanei".
O ancora “Tutti hanno paura” di Alessio Dolfi & Carlotta Mora in collaborazione con il brand Paura: sovvertendo le regole sartoriali e di composizione classiche, i designer danno vita a una collezione zero waste che punta sul riuso con capi e accessori che giocano con volumi innovativi e sperimentali, creati partendo dalle forme estrapolate dal tradizionale gioco cinese del Tangram. "Dalle forme casuali che il gioco genera, siamo andati a ricomporre nell'incertezza del risultato finale".
Anche 21:12 di Greta Masserini punta sulla sostenibilità: la collezione 100% denim prende nome dai numeri fortunati della designer, impiegati qui per esprimere il concetto di Alter Ego. I capi sono tutti realizzati con 12 o 21 elementi a partire da manipolazioni su scarti di denim tinti con la curcuma, pigmento naturale, in collaborazione con Pure Denim, per una concreta attenzione alla sostenibilità.
Infine Blind Spot di Emilia Nardi punta alla semplificazione e alla pulizia a livello modellistico, scommettendo sull'essenzialità: la riduzione e l'eliminazione di tagli, accessori, zip e bottoni, diventa la base per il futuro riuso dei capi in termini di upcycling.

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