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In Italia sono cresciute le filiere forestali responsabili e i boschi certificati Fsc

where Milano when Mer, 14/02/2024 who roberto

Accelerazione anche per i certificati di filiera: fra i settori più performanti ci sono il legno per costruzioni, l’arredamento, imballaggi e il tessile

85.214 ettari, un’area corrispondentecertificazione-fsc.jpg a 119.300 campi da calcio: è l’area nel nostro Paese gestita secondo gli standard di sostenibilità del Forest Stewardship Council (Fsc), il principale schema che garantisce la gestione responsabile del patrimonio forestale e delle filiere collegate attraverso standard rigorosi (non solo ambientali, ma anche economici e sociali) previsti dal marchio internazionale attivo da oltre trent’anni.
L’aumento della superficie boschiva italiana gestita secondo i criteri Fsc è stato del 4,4% rispetto al 2022 e le realtà certificate sono passate da 26 a 28, con una straordinaria varietà sia per localizzazione che per tipologia.
 
Le novità
La prima novità del 2023 è stata la costituzione di un nuovo gruppo di certificazione, istituto che permette di riunire diversi proprietari in un Paese - l’Italia - con un’alta frammentazione delle aree boschive: Etifor, che ha incrementato la sua area certificata da 100 a 2.800 ettari. La seconda, grande, novità dell’anno appena concluso è poi la certificazione di 466 ettari di sugherete e macchia mediterranea del Comune di Alà dei Sardi (Sassari): si tratta del primo ente locale a certificare le proprietà produttive (in questo caso, delle sugherete). L’ultima certificazione dell’anno riguarda invece l’Unione Montana dei Comuni del Monviso (Cuneo), che con i suoi 887 ettari raggruppa le proprietà di cinque entità territoriali della valle.
 
Valorizzare le funzioni naturali
Dopo l’avvio avvenuto nel 2018, sono ben 16 in Italia (per un totale di 60.500 ettari di boschi) le realtà coinvolte nella valorizzazione dei servizi ecosistemici, ossia quelle funzioni naturali svolte dai boschi a sostegno alla vita nel nostro pianeta: dallo stoccaggio del carbonio alla regolazione del ciclo dell’acqua, dalla preservazione della biodiversità e della fertilità del suolo e ai servizi ricreativi. La verifica dei servizi ecosistemici si estende sul 70% circa della superficie totale certificata in Italia e dimostra come questi benefici spontaneamente erogati dalla natura siano tenuti in grande considerazione dai gestori forestali e dalla società civile, ma anche da aziende ed enti che vi possono investire in qualità di sponsor.
Anche il 2023 ha registrato un aumento del numero di certificati di Catena di Custodia (+6,5%): ora in Italia sono 3.515 e comprendono oltre 4.500 siti produttivi. Il tasso di crescita quasi raddoppiato rispetto al 2022 e che torna ad essere simile a quelli registrati nel 2020 e nel 2021. La Catena di Custodia garantisce la rintracciabilità dei materiali provenienti da foreste ben gestite, da fonti controllate, da materiali di recupero o da un insieme di queste fonti.
 
I settori in aumento
Il settore con l’incremento maggiore è quello del legno per costruzioni (361 certificazioni, +14% nel 2023), anche se l’aumento più rilevante per dimensioni riguarda il packaging (1.374 certificazioni, +8%), seguito dall’arredamento per interni ed esterni (690 certificazioni, +8,5%); 69 i nuovi certificati rilasciati in quest’ultimo settore produttivo. In espansione, anche se ancora quantitativamente contenuto, è il settore del tessile: 169 le certificazioni a fine 2023, +7% e 22 nuovi certificati nell’ultimo anno, che vanno ad integrare ulteriormente le filiere italiane, attraverso l’uso di Man-made Cellulosic Fibers (Mmcfs) come viscosa, modal e lyocell certificate Fsc.

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fsc