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Bioplastiche. Le compostabili sono in calo per la prima volta da dieci anni. Tutta colpa del “riutilizzabile”

where Milano when Mer, 03/04/2024 who roberto

Secondo il presidente di Assobioplastiche Bianconi la plastica cosiddetta “riutilizzabile” aggira le norme Ue sulla sostenibilità e mette a rischio un comparto da 5,3 miliardi

Il mercato degli articoli monousoplasticamonousoillegale.jpg in bioplastiche compostabili, impiegati principalmente nella gastronomia, il catering e la ristorazione, è in calo del 20%, una diminuzione che non accadeva da oltre 10 anni. Lo segnala in un articolo di Markup  Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche secondo il quale all’origine di questa inversione di tendenza vi sarebbe la recente direttiva Ue denominata Sup, che ha obbligato molte aziende a passare dai prodotti di plastica tradizionale a quelli in bioplastica compostabile con enormi conseguenze in termini di investimenti e bilancio.
 
Danno e beffa
La scelta di convertire la produzione non è dunque stata indolore e  ha portato non poche aziende a dover chiudere, mentre per altre ha comportato ingenti risorse in investimenti dovendo oltretutto sottostare alla concorrenza sleale di aziende, spesso extraeuropee, che producono articoli in plastica scrivendo sulla confezione “riutilizzabili”, senza dover affrontare alcun cambiamento. La denuncia sulla concorrenza scorretta al monouso rispetto al “riutilizzabile” è anche oggetto di una mozione di alcuni associati di Assobioplastiche (Bibo Italia, CPB, Ecozema, Emar Plast, ILIP, IMI) che si mettono a disposizione dei decisori politici per un tavolo tecnico in cui si definiscano i parametri “il più possibile oggettivi, inequivocabili e di immediato riscontro da parte dei cittadini-consumatori e di che deve controllare il rispetto della legge e le caratteristiche di un manufatto in plastica realmente riutilizzabile che non dovrebbe essere percepito come un monouso e quindi smaltito dopo il primo utilizzo”.
 
I numeri del calo
Tutto questo ha portato a una decrescita che coinvolge tutte le aziende dell’associazione composta da 54 imprese per 270 operatori e oltre tremila addetti, con e un volume di affari di 1,165 miliardi di euro, in crescita del 218% nel decennio 2012-2022. Considerando anche i trasformatori delle bioplastiche il volume d’affari complessivo del comparto arriva a 5,3 miliardi di euro con 13 mila occupati, ma la preoccupazione dal 2023 è costante. Un vero peccato se si pensa che- ricorda Bianconi - “la tecnologia chimica alla base delle bioplastiche compostabili è tutta italiana ed è frutto di ingenti investimenti in ricerca che hanno portato il nostro Paese a livelli di eccellenza del mondo”.

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