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Zanonato conferma: spalmeremo gli incentivi alle rinnovabili su più anni

where Roma when Mar, 03/09/2013 who redazione

Il ministero dello Sviluppo economico è al lavoro per ridurre la spesa annua da 12 a 9 miliardi, con l’obiettivo di rimodulare il resto della spesa su più anni. Apprezzamento da Assorinnovabili, contraria Anie-Gifi

Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato conferma la volontà di distribuire la spesa complessiva per gli incentivi alle energie rinnovabili in più anni. La rimodulazione cui sta lavorando il suo ministero sarà in grado “di dare subito 3 miliardi a famiglie e imprese in riduzione del costo dell'energia elettrica”. L’iniziativa, i cui dettagli non sono stati resi noti, contemplerebbe l’ipotesi di ridurre la spesa annua per le rinnovabili da 12 a 9 miliardi e di suddividere il resto della spesa in più anni rispetto a quelli previsti dall’attuale legislazione.
“Non si tratta di un miracolo”, ha tenuto a specificare il ministro, spiegando che la misura, sulla quale si dovrebbe prendere una decisione definitiva “nella prossima settimana” (cioè la prima di settembre, ndr), prevede un allungamento del periodo di pagamento degli incentivi, ora pari a 18 anni. Gli incentivi alle rinnovabili, ha ricordato il ministro nel corso di una trasmissione radiofonica, pesano “per poco meno di 12 miliardi l'anno sulle bollette di famiglie e imprese e dovremo pagarli ancora per 18 anni: noi allunghiamo questo periodo e distribuiamo questo meccanismo, in modo da far risparmiare famiglie e imprese in riduzione del costo dell'energia elettrica”. Tra le altre misure che dovrebbero finire nel decreto Fare 2, il ministro ha citato la semplificazione relativa ai controlli sulla Robin Tax: invece di effettuare verifiche “puntuali” su ogni azienda per accertare che la tassa non venga riversata in bolletta, si passerà a ''controlli a campione: questa è una grande semplificazione”. Immediate le repliche dal mondo delle rinnovabili.
Assorinnovabili ha detto di condividere in linea di principio il meccanismo delineato, ma si augura che non gli affianchi in dirittura d’arrivo sorprese che possano arrecare conseguenze negative per i produttori e per l’intera filiera.
“Siamo sempre stati a favore di soluzioni intelligenti – afferma il Presidente di assoRinnovabili Re Rebaudengo – , che riescano a contemperare il legittimo affidamento di chi ha investito in impianti rinnovabili con la competitività delle piccole e medie imprese italiane, peraltro già tartassate dalla burocrazia e da una tassazione senza eguali in Europa. Ci auguriamo che questo progetto, condiviso dal Ministro, trovi concreta realizzazione e che rappresenti il momento di svolta per tornare a parlare di sviluppo e nuovi investimenti nelle rinnovabili, unica garanzia per una autonoma (dai produttori di petrolio e gas) e sostenibile (senza emissioni nocive e distruzione di risorse) politica energetica del nostro Paese.”
Negativo invece il parere di di Anie/Gifi. “Sarebbe molto grave un simile intervento - rileva il presidente Emilio Cremona - . Gli incentivi sono impegni presi, che non possono essere negoziati. Piuttosto, sarebbe opportuno che il Ministro Zanonato illustrasse il percorso tecnico-finanziario che si intende intraprendere per una riorganizzazione ottimale del debito, tranquillizzando tutto il sistema”. “Sono convinto – conclude Cremona – che un’apertura del Ministro a intavolare una discussione sul riordino degli incentivi a tutte le fonte rinnovabili, nessuna esclusa, e della bolletta elettrica che grava sui cittadini e sul tessuto industriale, troverebbe favorevoli tutte le associazioni di settore”.

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