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I due ambientalismi. Anche Italia Nostra si schiera contro il “vandalismo rinnovabile”

where Roma when Lun, 26/06/2023 who roberto

Secondo la presidente Antonella Caroli è urgente licenziare finalmente il documento di individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti di produzione energetica

Un altro segnale della divisioneorvietoconpaleeoliche.jpg sulle rinnovabili fra i movimenti dell’ambientalismo storico italiano. Mentre le associazioni Legambiente e Wwf e l’organizzazione Greenpeace sostengono la transizione verso le rinnovabili, altre associazioni di antica storia ambientalista come Amici della Terra e Italia nostra si oppongono al “vandalismo rinnovabile”, all’eccesso forzato di impianti rinnovabili che modificano il paesaggio.

Ecco un intervento di Antonella Caroli, presidente nazionale di Italia Nostra: “Italia Nostra concorde con Coldiretti: basta sacrificare la nostra sicurezza alimentare a quella energetica. È vero, il fotovoltaico “mangia il suolo fertile” come denunciato dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in una lettera al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Lo dice Coldiretti e lo dice anche Ispra, certificando un fenomeno preoccupante denunciato da Italia Nostra in questi anni”, afferma Caroli.
“La soluzione per fermare questo scempio è indicata nello studio di Coldiretti Giovani Impresa, che ha individuato nei tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole una superficie di 155 milioni di metri quadri utili per la produzione di 28.400GWh di energia solare. Per consentire utili più alti alle aziende fotovoltaiche, si preferisce sacrificare terreno fertile piuttosto che obbligare a installare i pannelli sui tetti, ben sapendo che le imprese agricole sono troppo deboli per resistere alle pressioni speculative del settore energetico”.
Secondo Italia Nostra è urgente licenziare finalmente il documento di individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. “Un documento che avrebbe dovuto essere licenziato al più tardi nel giugno del 2022 e di cui purtroppo, con grave nocumento per le nostre campagne, non si vede traccia. Il regime di deregulation in cui versa da troppo tempo il Paese nelle politiche di realizzazione della riconversione energetica non risponde alla logica del superiore interesse nazionale: lasciare decidere alle imprese dove e come installare gli impianti di energia rinnovabile sta producendo un pericoloso e incontrollato consumo di suolo fertile”, conclude Antonella Caroli, presidente di Italia Nostra.

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