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Guerra dell’aria. All'industria aerea europea la transizione al net zero costerà 820 miliardi

where Milano when Lun, 17/04/2023 who roberto

Secondo uno studio olandese, le politiche Fit for 55 spostano i voli verso aeroporti e rotte hub concorrenti extraeuropei e danneggiano il taglio delle emissioni di CO2

All'industria aerea europea il tmcaeronauticssmall.jpgraggiungimento dell'obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050 costerà "significativi sforzi aggiuntivi" in termini di investimenti, quantificati in circa 820 miliardi di euro, per finanziare i quali sarà indispensabile il supporto pubblico. È la conclusione a cui arriva uno studio di Seo Amsterdam Economics e del Royal Netherlands Aerospace Centre (Rnac), commissionato dalle associazioni di categoria dell'industria aerea del Vecchio Continente, dai vettori aerei ai gestori aeroportuali, a quelli del traffico aereo (A4E, Aci Europe, Asd, Canso, Era). Secondo la Seo Amsterdam Economics, i costi associati alle politiche europee Fit for 55 rendono più costosi i viaggi aerei europei. I costi più elevati riducono la domanda di viaggi aerei verso, da e all'interno dello Spazio economico europeo. Le politiche Fit for 55 causano uno spostamento netto della domanda verso aeroporti e rotte hub concorrenti extraeuropei. La rilocalizzazione delle emissioni di carbonio dovuta a questo spostamento riduce il risparmio complessivo netto di emissioni di CO2.
"Le politiche per le nuove tecnologie aeree, la gestione del traffico aereo, i combustibili sostenibili e le emissioni negative ammontano a 820 miliardi di euro lungo un periodo di 32 anni, cioè calcolati nel periodo 2018-2050. La puntuale riuscita della decarbonizzazione richiede perciò un accesso sufficiente alla finanza e agli investimenti pubblici, che a sua volta necessita di una legislazione di sostegno", si legge nello studio.
La gran parte degli investimenti aggiuntivi sono imputabili al passaggio ai combustibili sostenibili, per cui serviranno 441 miliardi di euro.
Altri 152 miliardi dovranno essere destinati a finanziare tecnologie a emissioni negative, compensative della CO2 residua scaricata dall'industria, 100 miliardi alla ricerca e sviluppo dei futuri aerei e altri 80 per i rinnovi delle flotte con aerei avanzati e ultra-efficienti, solo per stare alle voci più consistenti.
Questi investimenti, afferma lo studio, si aggiungono agli 1.068 miliardi ordinari già programmati, di cui 740 imputabili al rinnovo delle flotte, portando il totale degli investimenti che graveranno sul settore aereo europeo a sfiorare i 1.900 miliardi.
Considerato che i margini di profitto dell'industria "sono storicamente bassi a causa dell'alto livello di competizione e aggravati dalle recenti crisi" il successo dell'azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050 "è subordinato ai finanziamenti disponibili dal settore privato e pubblico".
Sotto il primo profilo l'accesso ai finanziamenti privati "appare vitale" per compensare la disponibilità di riserve di capitale insufficienti.
"Un accesso limitato alla finanza sostenibile potrebbe aumentare il costo del capitale per il settore aereo", afferma lo studio, e per questo "avere accesso alla finanza verde seguendo la Regolamentazione tassonomica" diventa "di importanza fondamentale".
 
Lo studio: https://www.seo.nl/en/publications/a...

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