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La legge verde. L’allarme degli ambientalisti: “Ci tengono fuori dal PNIEC”

where Roma when Lun, 04/03/2024 who roberto

Le principali associazioni e organizzazioni ambientaliste protestano: ci hanno esclusi dai tavoli tecnici dove si scrive il PNIEC. “La società civile consultata solo attraverso un questionario”

Il tempo per cambiare e migliorarepianoenergia2030.jpg l’aggiornamento del Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC) è sempre più breve, mancano pochi mesi alla scadenza del 30 giugno, e a parere delle principali associazioni ambientaliste e organizzazioni ecologiste il Piano, che deve essere completato nei prossimi quattro mesi, “presenta ancora profonde criticità nella definizione dei suoi obiettivi strategici, nell’individuazione delle giuste politiche per il raggiungimento degli stessi e in un anacronistico ancoraggio al mondo delle energie fossili”.
Anche la Commissione Europea ha posto osservazioni al PNIEC; nelle sue raccomandazioni rivolte all’Italia ha chiesto una revisione del piano, che doveva passare anche attraverso un procedimento partecipativo effettivo.
 
“Inascoltati”
Con una nota congiunta, le associazioni Wwf Italia e Legambiente, l’associazione di imprese Kyoto Club e le organizzazioni Greenpeace Italia e Transport&Environment osservano che il regolamento sulla governance dell'Unione dell'energia e dell'azione per il clima richiede a ciascuno Stato membro di offrire al pubblico tempestive e effettive opportunità di partecipare all'elaborazione del piano. “Nonostante le numerose richieste di interlocuzione e di partecipazione ai tavoli tecnici, dove effettivamente si sta scrivendo il PNIEC e si stanno definendo scelte che influenzeranno la politica energetica e climatica almeno fino al 2030, le richieste delle associazioni ambientaliste – sostenute da position papers con dati scientifici e argomentativi - sono rimaste del tutto inascoltate”.
Il 30 giugno, data entro la quale è previsto l’invio della versione definitiva dell’aggiornamento del PNIEC alla Commissione, è sempre più vicino e Wwf Italia, Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment “chiedono nuovamente di poter interloquire in maniera diretta e approfonditamente con il ministero dell’Ambiente e con gli altri stakeholder; e di poter effettivamente contribuire all’elaborazione del PNIEC, partendo dal confronto sulle numerose criticità presenti nel Piano. La partecipazione va presa seriamente e implica l’effettivo confronto su scelte che già sono state, almeno in buona parte, prese e sulle quali non si vedono significativi miglioramenti”.
 
Un questionario
Scrivono gli ecologisti: “Incurante delle critiche già ricevute, il ministero dell’Ambiente ha deciso di procedere alla consultazione della società civile nuovamente e solamente con un altro questionario: ventuno domande aperte (ma per lo più circostanziate e indirizzate, non sempre in maniera neutra) in relazione a diversi ambiti del PNIEC, dove si chiede a istituzioni, privati, associazioni e stakeholder di indicare cosa si ritiene prioritario inserire nel Piano. Il questionario non offre reale opportunità per assegnare un peso e un indirizzo a ciascuna delle tecnologie che possono concorrere alla decarbonizzazione e alla transizione energetica. Ma senza un concorso bilanciato di più misure, opportunamente integrate, sarà impossibile conseguire obiettivi di decarbonizzazione almeno coerenti con i target europei e quindi con l’accordo di Parigi. La consultazione predisposta dal ministero dell’Ambiente vorrebbe apparire neutra, ma omette di indicare che molte scelte già sono state fatte nella bozza di aggiornamento presentata alla Commissione; e rispetto a quella bozza si manca, qui, di richiedere un sostanziale contributo di visione sui punti chiave per la transizione energetica, come la roadmap per l’effettivo phase out da tutte le fonti fossili (compreso il gas naturale) assolutamente assente nel presente Piano”.

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pniec