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Come trasformare in chiave smart il patrimonio edilizio. Le proposte di Ambrosetti

where Roma when Ven, 10/05/2024 who roberto

Serve una revisione del sistema di incentivi che permetta di valorizzare e includere tutte le componenti che rendono smart un edificio e mappare gli interventi con il “libretto della casa” con valore legale

Come accelerare l’ammodernamentologo-community-smart-building-box-800x492_0.jpg in chiave smart del patrimonio immobiliare italiano: è quanto ha provato ad ipotizzare con una serie di proposte The European House–Ambrosetti nel corso di un evento che ha coinvolto esponenti del mondo delle istituzioni italiane ed europee e rappresentanti della business community.
 
Il patrimonio e i numeri 
Si è partito dall’assunto che le nostre costruzioni non sono in genere molto recenti: l’Italia è caratterizzata da un parco immobiliare obsoleto, che vede l’84,5% degli edifici italiani costruiti prima del 1990 (contro il 65,6% della Francia e il 75,3% della Germania), e da un basso tasso di rinnovamento edilizio, che in Italia è pari allo 0,85% all’anno (contro l’1,7% di Francia e Germania). Considerando la posizione in cui l’Italia si trova, il tema della riconversione in ottica efficiente degli edifici è di rilevanza, proprio in virtù dei benefici a ambientali ed economici per i cittadini. Da un punto di vista ambientale, secondo le stime di The European House–Ambrosetti , nel Paese l’efficientamento degli edifici può portare a una riduzione fino al 33% dei consumi energetici e fino al 5% di quelli idrici. Da un punto di vista economico, invece, se gli edifici più vetusti del parco immobiliare italiano fossero dotati di tecnologie smart i cittadini risparmierebbero 17-19 miliardi di euro netti l’anno e verrebbero abilitati investimenti per oltre 330 miliardi di euro. Non per ultimo, in questo scenario potenziale, la filiera sarebbe in grado di abilitare la creazione di ulteriori 200mila posti di lavoro qualificati e specializzati.
 
Le tre direzioni
Tre sono le possibili direzioni chiave per agire a favore della trasformazione in chiave smart del patrimonio immobiliare del nostro Paese in modo da facilitare il contributo agli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione dei consumi energetici previsti dal “Fit for 55” e dalla direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici (Epbd).
 
Promuovere una revisione del sistema di incentivi
Primo. È urgente una revisione del sistema di incentivi che permetta di valorizzare e includere tutte le componenti che rendono smart un edificio, legate sia all’organismo edilizio esterno sia a quello interno. Gli incentivi sono uno strumento imprescindibile per favorire gli interventi da parte di cittadini, aziende e pubbliche amministrazioni, con aiuti fiscali ed economici che possono facilitare i lavori. La revisione dovrà essere finalizzata a incentivare la messa a norma digitale delle abitazioni, sia per gli edifici in fase di nuova costruzione sia per gli edifici in ristrutturazione.
 
Introdurre un “Libretto della casa”

Secondo. Per mappare in modo puntuale gli interventi e perché questi abbiano un riscontro dimostrabile per il proprietario, sia in termini di sicurezza che di valore dell’immobile, la community propone di istituire un “Libretto della casa” a valenza legale che sia riconosciuto da tutti gli stakeholder connessi al settore residenziale. Per essere efficace, il Libretto dovrebbe rispettare alcune caratteristiche, quali: essere rilasciato da un esperto qualificato e certificato; certificare e tenere traccia di tutti gli interventi effettuati negli edifici, sia di nuova costruzione sia in via di ristrutturazione o riqualificazione energetica; garantire una mappatura delle tecnologie smart disponibili, aggiornata annualmente e coordinata con gli incentivi disponibili; indicare i benefici attesi in termini di risparmio energetico, economico e di riduzione delle emissioni, nonché i benefici legati alla salute e al comfort; contenere informazioni sul potenziale sostegno finanziario e tecnico; mettere a norma per mettere a reddito: valorizzare dal punto di vista monetario gli interventi smart che permettono la messa a norma digitale dell’edificio
 
Rafforzare e costruire le competenze necessarie

Terzo. Sul tema formazione e competenze, la Smart Building Community ha identificato alcune linee d’azione concrete, tra le quali le principali sono: sviluppare nuovi programmi di formazione in materia di Smart Building, attraverso esperienze pratiche e con chiari risultati di apprendimento, in termini di qualifiche professionali, a supporto di tutti gli operatori della filiera estesa; creare un cluster nazionale sulle tecnologie degli Edifici Intelligenti e istituire in questo contesto un centro di competenza e di trasferimento tecnologico che colleghi sistema della ricerca e mondo delle imprese, dove è possibile consultare online i corsi disponibili; rendere obbligatoria la formazione nel caso di grandi appalti pubblici di riqualificazione edilizia, istituendo ad esempio una clausola condizionata alle competenze in tema di riqualificazione smart.
 
I commenti
“Con la recente pubblicazione della direttiva sull'efficienza energetica degli edifici (Energy performance of building directive - Epbd), si rafforza il ruolo del settore degli edifici per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione stabiliti per il prossimo futuro. L'obiettivo prioritario di ridurre del 16% i consumi energetici degli edifici entro il 2030 rappresenta senza dubbio una sfida per l'Italia. Tuttavia, il nostro Paese può contare su una filiera legata agli Edifici Intelligenti in grado di generare un elevato valore economico e occupazionale. La filiera ha un significativo potenziale moltiplicativo nel sistema economico: ogni 100 Euro investiti nella filiera estesa dell’Edificio Intelligente in Italia se ne generano ulteriori 187 nel resto dell’economia e per ogni 100 unità di lavoro dirette se ne attivano ulteriori 178 nel Paese”, ha sottolineato Lorenzo Tavazzi, senior partner e responsabile dell’area scenari & intelligence di The European House–Ambrosetti . 

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