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​Pun, a marzo il prezzo è diminuito. È ai minimi da settembre

where Roma when Lun, 20/04/2015 who michele

Il confronto con marzo 2014, quando il Pun entrava in una lunga fase di stagnazione sui minimi storici, registra invece un aumento di 3,26 euro/MWh (+7,0%)

A marzo il prezzo medio di acquisto (Pun) sulla Borsa elettrica è risultato in calo di 4,52 euro/MWh su febbraio (-8,3%), portandosi a 49,99 euro/MWh, ai minimi da settembre 2014. Il confronto con marzo 2014, quando il Pun entrava in una lunga fase di stagnazione sui minimi storici, registra invece un aumento di 3,26 euro/MWh (+7,0%).

Gli scambi di energia nel Mercato del Giorno Prima, si legge nella newsletter del Gme, registrano, dopo quello di febbraio, un nuovo aumento su base annua (+1,0%). Sebbene di modesta entità, tali aumenti potrebbero rappresentare il segnale di un'inversione di tendenza della domanda elettrica dopo la pluriennale fase di caduta. Le vendite degli impianti di produzione segnano una crescita del 2,0%, sostenute dal gas tra le fonti tradizionali e dall'eolico tra le fonti rinnovabili. Ancora in crescita la liquidità del mercato che sale a 68,7%. Il prezzo di acquisto dell'energia nella borsa elettrica (Pun), ai minimi dallo scorso settembre, scende sotto i 50 euro/MWh.

Prezzi zonali - Anche i prezzi di vendita zonali segnano ribassi rispetto a febbraio e aumenti su base annua, con la sola eccezione della Sicilia, che invece registra una lieve ripresa su febbraio (+1,0%) e un sensibile calo tendenziale (-15,1%). Il prezzo dell'isola, pari a 56,14 euro/MWh, resta comunque più alto di quello del Nord (51,72 euro/MWh) e di quello di tutte le altre zone, allineatosi sotto i 47 euro/MWh; il più basso ancora al Sud con 45,34 euro/MWh. I volumi di energia elettrica scambiati nel Sistema Italia segnano una nuova, seppur contenuta, ripresa tendenziale (+1,0%) attestandosi a 24,4 milioni di MWh.

Scambi e liquidità - In aumento gli scambi nella borsa elettrica, pari a 16,8 milioni di MWh (+5,5%), mentre gli scambi over the counter registrati sulla Pce e nominati su MGP scendono a 7,6 milioni di MWh (-7,6%). La liquidità del mercato, sempre in crescita nel 2015, registra anche un deciso aumento rispetto a marzo 2014 (+2,9 punti percentuali) portandosi a 68,7%. Le vendite di energia elettrica da unità di produzione nazionale, in crescita del 2,0%, si attestano a 19,7 milioni di MWh, trainate dagli impianti del Sud (+19,1%) e del Centro Nord (+4,6%); in controtendenza le altre zone.
Le vendite da impianti a fonte rinnovabile segnano anche a marzo una battuta d'arresto, la terza consecutiva, e con una flessione del 10,6% sullo stesso mese del 2014 si attestano a 7,5 milioni di MWh. Il calo ha riguardato la fonte idraulica (-21,0%) e solare (-13,4%); in netta ripresa, invece, le vendite da impianti eolici ai massimi da aprile 2013 (+16,3%). Crescono, per contro, le vendite da impianti a gas (+24,5%), mentre si riducono ancora quelle degli impianti a carbone (-6,0%). Pertanto la quota delle fonti rinnovabili scende al 38,3% (43,6% un anno fa) a vantaggio di quella degli impianti termoelettrici tradizionali ed in particolare di quelli a gas che sale al 36,9% (circa +7 punti percentuali).
 
 

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