torna alla home
Visitaci anche su:

Notiziario ambiente energia on-line dal 1999

Analisi. Eni batte la concorrenza e pensa al buy back

where Milano when Lun, 06/11/2023 who roberto

Lo scrive in un suo report Gabriel Debach, Italian market analyst di eToro

La situazione di Eni sembra beneni.jpg gestita nonostante la flessione dell'utile di circa il 51% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi del petrolio e del gas rispetto al terzo trimestre del 2022. Lo scrive in una suo report Gabriel Debach, Italian market analyst di eToro.
“I risultati pubblicati dal gruppo energetico sono robusti, con la flessione che è risultata essere inferiore alle aspettative degli analisti. Inoltre, la società ha dimostrato una solida performance nei suoi segmenti, permettendo di rivedere al rialzo le stime future, in particolare per l'EBIT, evidenziando una maggiore attenzione all'efficienza”. La gestione della cassa, anch'essa rivista al rialzo, è un altro punto focale per gli azionisti, in quanto influenzerà positivamente le decisioni riguardanti i dividendi e il piano di buyback. “Con una performance in Borsa notevolmente positiva da inizio anno, Eni – prosegue l’analista - ha dimostrato risultati superiori rispetto a molti suoi concorrenti. Inoltre, il multiplo P/E a sconto rispetto al settore rende Eni un'opzione attraente per gli investitori, nonostante le continue turbolenze geopolitiche. Se la reazione del mercato alle solide pubblicazioni di Saipem, con un aumento del fatturato di oltre il 5% e un EBIT del 107%, è stata di allerta, Eni sembra attirare maggiori interessi concentrandosi su una revisione al rialzo delle stime e continuando a mantenere soddisfatti i propri azionisti”.
 
Il settore Usa e  i prezzi in calo
Debach in un’altra analisi tratta anche della questione petrolio. “Sebbene il settore petrolifero americano sembri concentrarsi maggiormente su importanti fusioni e acquisizioni (come evidenziato da Chevron ed Exxon), i protagonisti europei sembrano mostrare un interesse minore, concentrandosi invece sull'evoluzione dell'energia rinnovabile”. Tra valutazioni economiche e aspettative positive, le aziende energetiche italiane rimangono in prima fila per sfruttare al meglio il contesto attuale.
“Intanto petrolio e dollaro virano verso il basso, con il greggio WTI sceso di oltre il 3% a 82 dollari. Questo calo dei prezzi del petrolio – conclude Debach - non solo fornisce un sollievo ai consumatori alla pompa di benzina, ma contribuisce anche a mitigare le pressioni inflazionistiche, offrendo un certo grado di conforto ai mercati azionari nel loro complesso”.

immagini
eni