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Il caso Alaska. Via libera degli Usa alle esplorazioni dell’Eni

where Washington when Lun, 04/12/2017 who roberto

L’Eni, la cui licenza scadrà a fine anno, è la prima compagnia autorizzata a cercare giacimenti nelle acque dell'Alaska dal 2015

L’Eni Us ha ottenuto dall'amministrazionealaska.jpg Trump il permesso di esplorazioni petrolifere nelle acque federali al largo dell'Alaska, nel mare di Beaufort. L’Eni, la cui licenza scadrà alla fine dell’anno, è la prima società dal 2015 autorizzata a cercare giacimenti nelle acque dell'Alaska.
Le operazioni potrebbero iniziare probabilmente il 15 dicembre dall'isola artificiale di Spy Island, che si trova a 4,8 chilometri dalla Baia di Prudhoe, in Alaska.
I dettagli del progetto – L’amministrazione federale ha condotto un approfondito esame del design dei pozzi dell'Eni, delle procedure e delle misure di sicurezza prima di concedere il permesso. L'autorizzazione ricevuta dal Bureau of Safety and Environmental Enforcement riguarda il pozzo esplorativo Nikaitchuq North, che entrerà in funzione a fine dicembre da un'isola artificiale esistente da anni e da un impianto di perforazione già presente in maniera permanente sul sito, quindi con un impatto ambientale praticamente nullo. Nei piani dell’Eni, le attività di esplorazione si potrebbero tradurre nella creazione di 100 posti di lavoro. La produzione invece potrebbe portare alla 150 nuovi posti nell'area e alla produzione di 20.000 barili al giorno.
Le perforazioni ripartono - Con il via libera a Eni ripartono così le operazioni petrolifere nel mar Artico: l'ultima ad aver operato nell'area era stata Shell nel 2015. Poi era arrivato il divieto alle trivellazioni nell'Artico di Barack Obama. Un bando rivisto successivamente dal presidente Donald Trump con il provvedimento America-First Offshore Energy Strategy per centrare l'obiettivo del dominio energetico. 
Le contestazioni - "Lo sviluppo di risorse responsabili nell'Artico è una componente essenziale per centrare l'obiettivo della dominanza energetica", afferma Scott Angelle del Bureau of Safety and Environmental Enforcement. "Stiamo lavorando con gli autoctoni dell'Alaska e i nostri partner per un approccio bilanciato all'esplorazione di petrolio e gas nell'Artico".
"L'amministrazione Trump sta rischiando una marea nera. Le trivellazioni offshore minacciano le comunità che vivono sulle coste, gli animali selvatici e ci spingono solo in una crisi climatica più profonda. Questa è solo una decisione stupida da parte di un'amministrazione incosciente", afferma Kristen Monsell del Centro per la Diversità biologica.

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