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Per tutti gli isotopi! La Sogin accelera il decommissioning: oltre il 17% nel biennio 2021-2022

where Roma when Lun, 07/03/2022 who roberto

Alla fine del 2022 è previsto il raggiungimento di oltre il 45% dell’avanzamento fisico globale delle attività di smantellamento grazie a un lavoro di efficientamento delle procedure e degli interventi

La Sogin, la società pubblica dellasogin1.jpg gestione dell’eredità nucleare italiana, ha chiuso il 2021 con una previsione di avanzamento fisico delle attività di decommissioning degli impianti nucleari, grazie a un lavoro di efficientamento dei processi e delle azioni di risanamento intraprese, pari al 7,2%, oltre l’obiettivo di budget fissato inizialmente al 6,6%. Si tratta di un valore che, unito all’obiettivo di oltre il 10% per il 2022, porterà il cumulato del biennio a oltre il 17%, contro la somma del 28,3% complessivo degli anni precedenti (1999-2020). Alla fine di quest’anno l’avanzamento totale raggiungerà oltre il 45%, con un’accelerazione frutto di un profondo lavoro di efficientamento delle procedure e degli interventi.
 
Più appalti e più contratti
Nonostante la pandemia e il fisiologico rallentamento nella prima parte del 2020, non a caso, anche il numero delle giornate lavorate dalle ditte esterne sui siti è stato, soprattutto nel 2021, sempre superiore al 2019, ultimo anno ante-Covid. Inoltre, nel 2021 Sogin ha perfezionato ben 578 contratti per un valore di quasi 177 milioni di euro.       
 
Attacco al nocciolo
Procede anche l’attività di decommissioning più complessa, ossia quella che riguarda lo smantellamento del nocciolo del reattore della centrale nucleare del Garigliano, mentre il 31 dicembre scorso Sogin ha completato la fase 1 del Piano globale di disattivazione dell’impianto FN di Bosco Marengo, il primo impianto nucleare italiano nel quale la società ha terminato le attività di decommissioning. Nell’Impianto Plutonio (IPU) del sito di Casaccia (Roma) la Sogin ha portato invece a termine alla fine del 2021 lo smantellamento delle 56 Scatole a Guanti (SaG), scatole che durante l’esercizio erano impiegate per attività di ricerca sulla produzione di elementi di combustibile nucleare a base di plutonio.
 
La mappa per il deposito nazionale
Attualmente Sogin, sulla base degli esiti della consultazione pubblica, compreso il seminario nazionale svolto dal 7 settembre al 15 dicembre, sta predisponendo la proposta di Carta Nazionale Aree Idonee (Cnai), che sarà trasmessa al ministero della Transizione ecologica entro il 15 marzo. Dopo alcuni passaggi autorizzativi, che vedranno protagonista anche l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin), il ministero della Transizione ecologica di concerto con il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, approverà la Cnai, che sarà pubblicata.
A quel punto, le Regioni e gli enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento e proseguire il percorso partecipato di localizzazione del deposito.

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sogin
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