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Rapporto. Ecco che cosa dice l’Istituto Affari internazionali su gas e sicurezza energetica

where Roma when Lun, 05/02/2024 who roberto

Il report Iai in collaborazione con Edfe analizza le soluzioni per l’Italia per bilanciare sicurezza energetica e obiettivi climatici riducendo le emissioni di metano e guardando all’idrogeno

Nel 2022 l'Italia ha ridotto il iai-report.jpgconsumo di gas del 10% rispetto al 2021, pari a circa 7,5 miliardi di metri cubi, scendendo a 67,3 miliardi di metri cubi, ma il gas naturale continua a rappresentare una componente imprescindibile nel mix energetico italiano che espone il Paese alla volatilità dei prezzi. Lo evidenzia il rapporto “Riconciliare gli obiettivi di sicurezza energetica e climatica: il caso dell’Italia, presentato da presentato dall’Istituto Affari Internazionali (Iai) in collaborazione con Environmental Defense Fund Europe (Edfe), che ripercorre i cambiamenti nella politica energetica e climatica italiana fornendo raccomandazioni per migliorare la gestione delle risorse e diversificare le fonti energetiche includendo anche l’idrogeno.
 
Gestione delle risorse
Per proteggere consumatori e industrie – leggiamo nel documento - l'Italia ha stanziato dal 2021 quasi 93 miliardi 92,7 miliardi di euro (pari al 5,2% del PIL) di sussidi. La gestione delle risorse deve considerare il limitato spazio fiscale italiano e sviluppare strategie sostenibili per proteggere e sviluppare il settore industriale investendo nella transizione energetica.
La diversificazione rappresenta un aspetto cruciale della politica energetica italiana con l’obiettivo di ridurre le importazioni di gas dalla Russia e ridare centralità ai Paesi mediterranei che, pur presentando vantaggi comparativi, devono ancora misurarsi con sfide di natura infrastrutturale e tecnologica. Nell’ottica di rendere l’Italia un hub energetico e un ponte tra l’Europa e l’Africa, è fondamentale affrontare queste sfide in partnership, collaborando per rendere più sicure ed efficienti le reti nazionali e internazionali a partire dall’impegno nel ridurre le emissioni di metano.
 
Emissioni di metano e idrogeno
L'Italia ha incluso le emissioni di metano nella nuova versione del suo piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), indicando la riduzione delle emissioni come importante contributo alla lotta al cambiamento climatico e un elemento fondamentale per allineare la sicurezza energetica con le politiche di mitigazione delle emissioni. Il tutto in accordo con la regolamentazione europea che introdurrà presto misure sia per il mercato interno che per le importazioni, fornendo una cornice d’azione in materia di emissioni e creando un collegamento centrale tra gli obiettivi climatici dell'Europa e gli interessi economici e ambientali del Nord Africa. Quanto poi all’idrogeno, questo vettore energetico rappresenta un’ulteriore opportunità di cooperazione nella regione euromediterranea. Tuttavia, il commercio di idrogeno tra l'Ue (Italia) e i Paesi del Nord Africa potrà dare i risultati positivi desiderati per entrambe le parti solo se verranno prese misure per evitare che la produzione di idrogeno per il mercato dell'Ue metta a rischio e ritardi gli sforzi di decarbonizzazione nazionale nei Paesi produttori. Gli ostacoli riguardano principalmente la modesta capacità installata di fonti rinnovabili e l'assenza di standard e sistemi di certificazione. In questo contesto, l'Italia, insieme all'Ue, dovrebbe promuovere un uso sostenibile dell'idrogeno, favorendo e sostenendo innanzitutto la decarbonizzazione dei sistemi energetici nazionali dei Paesi produttori, per poi creare percorsi di esportazione.
 
I commenti
“Il metano rappresenta il secondo maggior responsabile del riscaldamento globale, con un potenziale climalterante di oltre 80 volte superiore a quello dell'anidride carbonica nei primi 20 anni dopo la sua immissione nell'atmosfera”, ha dichiarato Flavia Sollazzo, senior director Eu transition energy di Edfe. “Per l’Italia, incoraggiare la riduzione delle emissioni di metano è un modo per coniugare la necessità della transizione energetica con le preoccupazioni sulla sicurezza degli approvvigionamenti. Le tecnologie per farlo esistono e sono facili da applicare. In questo modo sarebbe possibile per il Paese avvicinarsi agli obiettivi climatici e aumentare allo stesso tempo la liquidità del mercato immettendo più gas nella rete e diminuendo le importazioni”.
“L’idrogeno può certamente contribuire alla decarbonizzazione, soprattutto in quei settori dove altre tecnologie e soluzioni non sono praticabili. In tal senso, l’idrogeno può essere utilizzato soprattutto nell’industria e nel trasporto pesante”, ha dichiarato Pier Paolo Raimondi, ricercatore dell’Istituto affari internazionali. “L’esigenza di decarbonizzare rapidamente si unisce alla necessità di creare nuove partnership coi paesi nordafricani, dando vita a importanti opportunità per lo sviluppo dell’idrogeno. Tuttavia, è necessario per l’Italia promuovere un uso e uno sviluppo sostenibile dell’idrogeno insieme ai partner euro-mediterranei in modo da garantire il raggiungimento degli obiettivi climatici e lo sviluppo socioeconomico per i paesi nordafricani. Questa strategia permetterebbe una maggiore integrazione euromediterranea.”

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iei-report