Dopo il referendum. Vincitori e vinti chiedono politiche per rinnovabili ed efficienza energetica
Gli Amici della Terra: “sconfitto il referendum sbagliato”
Ecco alcune voci dopo l’esito del referendum popolare sulla durata delle concessioni sui giacimenti in mare entro le 12 miglia dalla costa.
Amici della Terra (astensione) - Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra, ha commentato così la vittoria del non voto: “È stato sconfitto l’ambientalismo ideologico, che vive di suggestioni e di falsi miti. Questa volta hanno vinto gli Amici della Terra, col loro approccio riformista. Ecologia è buon governo, è la chiave di lettura, antica ma sempre attuale, proposta dalla nostra associazione per la soluzione (e non solo per la denuncia) dei problemi ambientali veri che affliggono il nostro paese. Ora, ci auguriamo che il rilancio delle politiche energetiche e ambientali promesso dal Presidente del Consiglio sia coerente col risultato del referendum e sostenga finalmente, senza ulteriori indugi e contraddizioni, l’efficienza energetica e le rinnovabili utili al Paese, a cominciare dalle rinnovabili termiche, dagli investimenti per il teleriscaldamento e da quelli per rafforzare il ruolo dell’Italia nella cogenerazione ad alto rendimento”.
Movimento Cinque Stelle (Sì) - Il deputato Mirko Busto: "Ringrazio davvero di cuore i miei concittadini che ieri sono andati a votare. Qualsiasi voto abbiano espresso. Votare è un nostro diritto ma è soprattutto un dovere e una responsabilità nei confronti di chi questo diritto ce lo ha garantito e di chi verrà dopo di noi”.
I Circoli dell’Ambiente (astensione) - Dice Alfonso Fimiani, presidente dei Circoli dell’Ambiente: “Il voto referendario ha sancito una volta per tutte la fine dell’Ambientalismo dei no a prescindere: gli italiani hanno sonoramente bocciato i Signori del No, che dicono “no” all’estrazione delle nostre ricchezze per veder acquistati petrolio e gas dai Paesi arabi, “no” ai termovalorizzatori per guardare i rifiuti bruciati per strada, “no” alle infrastrutture condannando il Mezzogiorno all’isolamento, che vogliono un’Italia triste e povera, che va verso la decrescita infelice “.
Il Wwf (Sì) - Il Wwf ringrazia i 15 milioni di votanti e “rinnova l’augurio che l’Italia diventi il Paese della coerenza tra il dire e il fare in materia di clima ed energia, di ambiente ed economia”. Il Wwf si augura che “si esca dalla polemica politicista e si ottemperi agli impegni assunti. Il Governo non può non sapere che investimenti e capacità istallata delle rinnovabili, dopo il boom degli anni scorsi, sono al palo, per effetto di provvedimenti che hanno dato segnali in senso opposto. Ci auguriamo quindi che da oggi, non da domani, si corregga il tiro. I posti di lavoro più sicuri sono quelli creati nei settori destinati a durare, non quelli mantenuti coi privilegi del passato. La maggiore società privata del mondo che si occupa di carbone, la statunitense Peabody, pochi giorni fa ha avviato la procedura di fallimento: sarebbe stato impensabile solo due anni fa. Se vogliamo davvero brindare con ingegneri e lavoratori, dobbiamo avviare una vera e propria riconversione che sfrutti le energie e le competenze umane di cui il nostro Paese è ricco. Un’Italia capace di futuro è quella che spezza il ricatto ambiente-lavoro perché il futuro è proprio nel lavorare per l’ambiente e per un’economia rinnovabile e rigenerativa”.