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La nuova stangata sulle bollette, per Arera il prossimo trimestre sarà drammatico

where Genova when Lun, 29/11/2021 who roberto

Massimo Ricci, direttore della divisione energia di Arera: “Una pseudo-normalità ci potrà essere solo la prossima estate”

Prepariamoci perché, oltre alle bollette-imprese.jpgpreoccupazioni da Covid, in gennaio è in arrivo per tutti una nuova stangata, l’ennesima, per le bollette energetiche. A dirlo è Massimo Ricci, direttore della divisione energia di Arera, l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, intervenuto a un convegno della Piccola industria di Confindustria Genova, dove è stata espressa preoccupazione per l'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia sulle imprese più piccole, che oltre a rallentare la ripresa ridurrà le risorse per gli investimenti.
 
La normalità tornerà in estate
"La situazione è destinata a tornare in pseudo-normalità nel periodo estivo, ma il prezzo stimato è comunque il doppio di quello invernale dell'anno scorso - dice Ricci -. Una pseudo normalità che potrà rilassare un pochino la situazione, ma che impone qualche riflessione". L’alta domanda di gas dovuta alla ripresa economica e per la generazione elettrica, a fronte dei bassi investimenti fatti negli anni, sono fra le cause del caro energia, spiega Carlo Stagnaro, direttore ricerche dell'Istituto Bruno Leoni. Lo squilibrio fra domanda e offerta è la causa profonda del caro energia perché gli investimenti sulla produzione sono rimasti bassi. "Non torneremo a vedere prezzi comparabili a quelli che siamo abituati a ritenere normali finché questo squilibrio non troverà un riequilibrio, e questo richiederà tempo - dice -. Non è un caso che sia esploso nei mesi invernali in cui la domanda, anche per il riscaldamento, ma non solo, è maggiore; ma questo non significa che non ci siano delle opportunità, che oggi più che mai vanno utilizzate e valorizzate per limitare i danni, che ci sono e ci saranno".
Il prezzo del gas naturale, "che fino ai primi mesi del 2021 era rimasto contenuto, si è progressivamente impennato a partire da maggio. Ora è la commodity che mostra il rincaro maggiore: +430% nel corso di quest’anno, cioè un prezzo quintuplicato. Il balzo del prezzo del gas ha determinato un forte effetto di spillover sul petrolio, salito in ottobre da 75 a 84 dollari al barile, dopo una quasi-stabilizzazione che durava da alcuni mesi". Inoltre, "petrolio e gas naturale contano molto anche per il bilancio delle famiglie italiane, come mostrano i pesi dei beni energetici nel paniere dei consumi, quello in base al quale si calcola l’inflazione: elettricità e gas per l’abitazione arrivano al 4,5%, i carburanti per i trasporti al 3,8%. Dunque, l’energia conta per l’8,3% del paniere dei consumi. E il rialzo dell’inflazione nel corso del 2021, fino al +3,0% annuo registrato in ottobre, è stato dovuto proprio al balzo dei prezzi energetici (+22,9%). La maggiore spesa per l’energia, dato che i volumi sono difficilmente comprimibili, assorbe risorse che le famiglie avrebbero potuto incanalare verso altri beni e servizi, frenando quindi la risalita dei consumi privati".
 
Confindustria, energia più cara in Italia

Anche dalla congiuntura flash di novembre del Centro studi di Confindustria l’Italia risulta essere, tra i principali paesi europei, quello più esposto al rincaro del gas naturale. Infatti, il mix energetico del nostro paese privilegia questa fonte: il 42% del consumo totale di energia in Italia nel 2020 (cui si somma il 36% di petrolio), contro il 38% nel Regno Unito, lontano dal 26% in Germania (che usa molto carbone), dal 23% in Spagna (che si affida di più al petrolio) e dal 17% in Francia (che conta sul nucleare; dati BP). Il significativo livello a cui sono giunte le rinnovabili in Italia (sole, vento etc.), pari all’11% del consumo energetico - meglio dell’8% in Francia - non è abbastanza per contenere il ruolo di gas e petrolio; altri paesi UE sono più avanti sul fronte delle rinnovabili (Germania 18%, UK 17%, Spagna 15%), con valori che ne fanno i leader mondiali".
 
Le parole di Crippa e Salvini
“Servono immediatamente ulteriori risorse - ha detto il presidente del Gruppo M5S alla Camera, Davide Crippa - e bisogna trasferire sulla fiscalità generale gli oneri per finanziare il bonus per le famiglie economicamente più fragili e a rischio povertà energetica. Bisogna anche proseguire nell’utilizzo equilibrato del maggior gettito derivante dalla vendita all’asta delle quote di CO2, per calmierare i prezzi delle bollette per cittadini e Pmi. Accanto a tutto questo, dobbiamo guardare a misure di largo respiro per affrancarci dalla dipendenza dalle fonti fossili, vera causa dei rincari che stanno colpendo tanti Paesi, concentrando prima di tutto gli investimenti su rinnovabili, efficienza energetica e sistemi di accumul", conclude Crippa.
Tra le dichiarazioni da citare c’è anche quella di Matteo Salvini. "Non possiamo più essere dipendenti dalla Francia e dal resto del mondo per la nostra energia elettrica. Se ci sono forme di energia pulita e moderna, come il nucleare di ultima generazione, non capisco perché in Italia dobbiamo pagare più di tutti, dipendendo dagli altri". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in collegamento ad un incontro pubblico di Confcommercio Pisa. "Ne ho parlato col presidente Draghi: se si può far risparmiare a un commerciante o a un padre di famiglia 300-400 euro di Irpef - ha aggiunto Salvini - non si può chiedere a febbraio una bolletta di energia che a parità di consumi è più del doppio rispetto ai mesi precedenti".

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