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Rapporto Banca Mps: eccesso d’offerta e prezzi in calo per il gas naturale nel 2016

where Siena when Mer, 09/12/2015 who michele

L'indice di prezzo a livello mondiale stimato da Montepaschi segnala un tracollo dei prezzi nel 2015 (-30%). Il 2016 e il 2017 saranno ancora caratterizzati da surplus, prevista una ripresa negli anni successivi

L'indice di prezzo a livello mondiale per il gas naturale Mps-Wgi (World Gas Index) segnala un tracollo dei prezzi nel 2015 (-30%), il 2016 e il 2017 saranno ancora caratterizzati da surplus, mentre è prevista una ripresa negli anni successivi. Sono questi i risultati principali del nuovo rapporto elaborato dal servizio studi e ricerche di Banca Monte dei Paschi di Siena: "Il Gas naturale: una fonte di energia ed un mercato fondamentale nel mondo. Scenari per il 2016".
Dopo la discesa verticale di quest'anno, entreremo nel 2016 con previsioni ancora negative sui prezzi del gas naturale: il 2015 è stato un anno estremamente difficile, caratterizzato da grossolani errori nelle stime di prezzo iniziale, da parte di operatori istituzionali e di grandi case di investimento private. Le conseguenze sono state quelle di continue revisioni al ribasso per tutto l'anno che sta ora per concludersi. gasdotto.jpg

Le previsioni per il 2016 e il 2017 di Goldman Sachs e Deutsche Bank ritengono verosimile uno scenario di continuazione del surplus ed hanno abbassato di molto le stime di prezzo per il mercato statunitense. La banca tedesca vede un crescita della domanda di gas negli Usa a 2,2-2,4 miliardi di piedi cubi di fronte a una crescita dell'offerta di oltre 3 miliardi per i prossimi due anni: il prezzo passerebbe da 3,25 dollari per mmBtu a 2,90 nel 2016 e addirittura da 3,75 a 3,10 dollari per mmBtu nel 2017.
Lo scenario a medio termine si presenta comunque assai diverso: le previsioni di importanti istituti di ricerca come Imf ed Eiu indicherebbero un minimo del mercato tra fine 2015 ed il primo quadrimestre 2016, per poi risalire lievemente sino al 2020, in Europa e negli Usa. World Bank prevede addirittura una risalita dei prezzi sostanziale, di circa il 50%, nel 2020 rispetto ai livelli attuali, quindi uno scenario "bullish" di lungo termine abbastanza aggressivo se paragonato a quelli formulati dagli altri organismi di previsione.

Secondo Montepaschi il surplus resterà indubbiamente presente nel mercato globale del gas naturale, ma sul fatto che gran parte degli effetti ribassisti sul mercato siano in gran parte scontati, e che se la situazione geopolitica in Medio Oriente e Nord Africa continuerà a deteriorarsi, potrebbero esserci sorprese.
Il gas ha certamente un ruolo centrale tra i combustibili fossili (ancora oggi questi soddisfano il 90 % del fabbisogno energetico mondiale) grazie al contenuto molto minore di gas serra e alla possibilità di essere trasportato mediante gasdotti e via mare dopo il processo di liquefazione a bassa temperatura. La rete complessiva dei gasdotti mondiali si estende ormai per quasi 900mila chilometri e il commercio di GNL a livello mondiale è ormai pari a 250 milioni di tonnellate, circa raddoppiato rispetto a 10 anni fa. Dal 2000 in poi, il mercato ha subito una grande trasformazione, dovuta al cambiamento della posizione degli Usa. Già primo paese consumatore al mondo, con la scoperta dello shale gas e il suo sfruttamento mediante la tecnologia del fracking è diventato anche il primo produttore con 687 miliardi di metri cubi di gas nel 2013.

Per quanto riguarda l'Italia, l'importanza relativa del consumo di gas rispetto alle altre fonti di energia è ancora più rilevante perché ammonta al 34 % del totale, ovvero a circa 70 miliardi di metri cubi. Tuttavia, dal 2008 la crisi ha influito pesantemente, determinando un deciso calo dei consumi di energia e quindi anche del gas naturale, che ha subito una diminuzione di circa il 20% rispetto al picco di 86 miliardi di metri cubi del 2005. Le previsioni di sfondamento del fatidico tetto dei 100 miliardi di metri cubi a fine decennio formulate da importanti operatori del settore molto difficilmente dunque potranno realizzarsi. Il gas ha subito anche un'accanita concorrenza da parte delle energie alternative nella produzione di elettricità; in questo particolare settore i consumi di gas naturale sono calati addirittura del 37% rispetto al picco del 2008.

Il rapporto spiega in maniera chiara la struttura di approvvigionamento dell'Italia dall'estero mediante i quattro importanti gasdotti Transmed, Greenstream, Tag (Trans Austria Gasleitung) e Transitgas e i nuovi progetti Tap e Sothstream, sottolineando che diverranno operativi a fine decennio, con evidenti implicazioni per il nostro paese. Il gas russo riveste un ruolo estremamente importante nelle nostre forniture, con il 30,5 % del quantitativo complessivamente importato, ma dalla sola Algeria arriva in Italia un quantitativo assai maggiore, pari al 33,8 %.

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Valvole e tubazioni impianto distribuzione gas
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