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Sabotaggio Nord Stream. I russi all’Onu difendono gli ucraini, non sono stati loro

where New York (Stati Uniti) when Lun, 20/03/2023 who roberto

Secondo il consigliere alla sicurezza russo Patrushev, Kiev non ci avrebbe guadagnato nell’operazione e punta il dito sulle lacune di Germania, Danimarca e Svezia

Il segretario del Consiglio di sicurezzasabotaggio-nordstream.jpg russo Nikolai Patrushev ha smentito che l'Ucraina sia responsabile del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream e per questo ha sollecitato nuovamente  le Nazioni Unite ad aprire un'inchiesta indipendente per evitare di fare confusione.  "Kiev – ha detto Patrushev - non guadagna e perde nulla a distruggere questi gasdotti. Penso che l'attore dietro questi attentati sia un altro. Accuse non sostenute da un'inchiesta imparziale non sono credibili. Per questo, Mosca insiste nell'aprire un'inchiesta indipendente con la partecipazione della Russia e dei Paesi interessati". Dare la parola a versioni soggettive e unilaterali dell'attacco terroristico non ci consentirà di spiegare alcunché su quello che è accaduto", ha affermato.
 
La corrispondenza
Le autorità russe hanno consegnato sempre al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la corrispondenza scambiata con Germania, Danimarca e Svezia relativa all'inchiesta sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, ha reso noto il vice rappresentante della Russia all'Onu, Dimitri Polianski. Questi scambi servono a dimostrare, hanno precisato, che questi tre paesi non hanno riferito lo stato di avanzamento delle rispettive indagini al riguardo , al contrario di quanto hanno detto. "Stiamo distribuendo i documenti ufficiali al Consiglio di sicurezza dell'Onu e all'Assemblea generale nell'ambito delle misure messe in atto per l'apertura di un'inchiesta dell'Onu". Con tale carteggio, le Nazioni Unite potranno così “rendersi conto che le spiegazioni fornite da questi tre Paesi sull'iter delle rispettive inchieste a livello nazionale non sono vere”. Mosca insiste nel dire che le indagini condotte in Germania, Danimarca e Svezia non sono sufficienti, tanto più che la Russia non ha potuto parteciparvi. La Russia dovrebbe presentare il documento per un voto del Consiglio entro la fine di marzo.
 
La ricostruzione di Der Spiegel
Intanto Der Spiegel ha ricostruito con proprie fonti il sabotaggio avvenuto nel mese di settembre. Secondo quanto riportato dal settimanale tedesco, il sabotaggio è stato effettuato da una squadra di sommozzatori operanti su uno yacht noleggiato, lungo di 15 metri, a partire dal porto di Rostock fino all'isola tedesca di Ruegen e infine all'isola danese di Christiansø, vicino al luogo delle esplosioni del 26 settembre. Gli interrogativi riguardano la quantità di esplosivo usato per il sabotaggio, probabilmente consistente in diverse centinaia di chilogrammi di materiale, e tutta l'attrezzatura subacquea da trasportare e di contro le dimensioni relativamente ridotte del natante. Questo ha fatto sorgere il dubbio della possibile partecipazione di una seconda imbarcazione all'operazione. Secondo Der Spiegel uno dei sei uomini dell'equipaggio era in possesso di un falso passaporto bulgaro, ma le autorità devono ancora identificare la nazionalità dei sabotatori ed eventualmente collegarne l'azione ad un governo.

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