L’aria che tira. L’ozono cala ma ce n’è ancora troppo nell’aria dell’Emilia (in Romagna va meglio)
Dall’Arpa Emilia-Romagna l'analisi della stagione estiva mostra un miglioramento, ma la situazione è ancora critica. L’inquinamento è partito in ritardo ma è continuato più a lungo anche in ottobre
Il 30 settembre si è conclusa la stagione estiva per il monitoraggio dell’ozono come stabilisce il decreto legislativo 155/2010; questa norma prevede che le concentrazioni di questo inquinante siano elaborate in indicatori relativi alla protezione della salute umana e della vegetazione e vengano confrontate con i limiti normativi. L'analisi dei valori ha tuttavia preso in considerazione anche il mese di ottobre, in quanto le anomale condizioni meteorologiche hanno per la prima volta portato a superamenti dei valori normativi in questo periodo, solitamente non interessato da alte concentrazioni di ozono.
I dati vengono misurati in microgrammi di ozono contenuti in un metro cubo d’aria, che si esprime con la sigla μg/m3.
Meno ozono
Il periodo preso in esame ha mostrato dunque condizioni critiche per l’ozono. La stagione dell’ozono nel 2023 è iniziata dopo rispetto al 2022 ma si è protratta sino a metà ottobre. L’andamento delle condizioni meteorologiche estive e di inizio autunno del 2023 sembra spiegare i valori elevati osservati nel periodo. Gli episodi acuti, che hanno comportato il superamento della soglia di informazione, sono avvenuti essenzialmente nell’area occidentale della Regione. Diffuso è invece ancora il superamento dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana; tuttavia oltre la metà delle stazioni ha registrato un numero di superamenti consistentemente inferiore nel 2023, rispetto a quelli del 2022.
Per quanto riguarda gli episodi critici, con superamento della soglia di informazione, il 2023 ha visto un numero inferiore di superamenti rispetto a quelli registrati nel 2022, in particolare nei mesi di giugno e luglio. La minore intensità della criticità nel 2023 dipende dall’andamento delle condizioni meteorologiche del periodo estivo.
Anche in ottobre
Nel 2023 la stagione dell'ozono è iniziata dopo rispetto al 2022. I primi superamenti del valore obiettivo a lungo termine per la salute umana (massima media mobile giornaliera su 8 ore - 120 μg/m3) sono stati infatti registrati l’8 aprile nella stazione di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), mentre nel 2022 i primi superamenti erano stati rilevati già a partire dal mese di marzo.
Per la prima volta a partire dal 2012, anno in cui la rete regionale della qualità dell’aria ha assunto l’attuale assetto, sono stati registrati dei superamenti dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana nel mese di ottobre, non incluso dalla normativa nella stagione estiva (aprile-settembre). Tali superamenti (in diverse stazioni regionali) sono dovuti a marcate condizioni meteorologiche di stabilità atmosferica, del tutto simili a quelle estive. Questa è una novità per un inquinante prettamente estivo.
Al 31 ottobre il massimo numero di superamenti, 90, è stato registrato nella stazione di fondo urbana di Parco Montecucco a Piacenza. In generale i maggiori superamenti si sono avuti nella parte ovest della Regione.
Una sola stazione, Castelluccio Alto Reno Terme (Bologna), non ha fatto registrare alcun superamento dell’obiettivo a lungo termine per la salute umana.
Nei giardini pubblici ozono oltre il limite a Piacenza e Bologna
La stessa situazione si è verificata per i superamenti della soglia di informazione (180 μg/m3). I primi superamenti sono stati registrati il 22 giugno, un mese dopo quanto avvenuto nel 2022, durante il quale il primo superamento era avvenuto il 20 maggio.
I primi superamenti sono avvenuti in corrispondenza del primo dei 4 episodi acuti di ozono verificatisi nel periodo estivo del 2023 (22-27 giugno, 9-11 luglio, 23-25 agosto, attorno al 12 settembre). Durante questi episodi le concentrazioni di ozono sono state superiori anche a 200 μg/m3 (26 giugno a Parco Montecucco a Piacenza, 10 luglio a Giardini Margherita a Bologna, entrambi per una sola ora), senza però mai raggiungere i 240 μg/m3 (soglia di allarme che deve essere superata per almeno 3 ore consecutive). Il mese di settembre ha visto superare la soglia di informazione solamente per il giorno 12 in due stazioni nella parte occidentale della regione (Lugagnano e Castellarano).
Nuovi studi per approfondire la conoscenza
Occorre tenere in considerazione la fenomenologia complessa che caratterizza questo inquinante, la non linearità dei fenomeni associati alla produzione e alla distruzione della molecola di ozono. La relazione tra la concentrazione dei due principali gruppi di precursori, ossidi di azoto (NOx) e composti organici volatili (VOC), e la produzione di ozono troposferico è molto complessa da valutare, la sua comprensione e corretta definizione è fondamentale, ed è per questo che Arpae si è dotata di un misuratore di VOC, installato in una stazione di fondo urbana, le cui misure in continuo potranno permettere di colmare la lacuna conoscitiva e di capire se stia cambiando qualcosa nella dinamica dei processi.
La relazione completa: https://www.arpae.it/it/notizie/qual...