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​Clima. Dopo la Cop21: a che punto le misure già in atto? L’Europa è in testa

where Roma when Lun, 14/12/2015 who redazione

Il rapporto di Germanwatch sui 58 Paesi che rappresentano il 90% delle emissioni. L’Italia undicesima, male la Germania

Ci sono soprattutto Paesi europei nella top 10 della classifica stilata nel rapporto annuale di Germanwatch sulla performance climatica di 58 paesi del pianeta che rappresentano oltre il 90% delle emissioni globali, realizzato in collaborazione con Legambiente per l'Italia, e presentato nel corso della Cop21, la conferenza Onu sul clima che si è appena conclusa a Parigi.

germanwatch.jpgEscludendo le prime tre posizioni, che non sono state attribuite perché nessuno dei paesi ha raggiunto la necessaria performance per contrastare in maniera efficace i cambiamenti climatici in corso e contribuire a mantenere le emissioni globali al di sotto della soglia critica dei 2 gradi centigradi, al quarto posto si conferma ancora una volta la Danimarca, seguita da Regno Unito, Svezia, Belgio, Francia e Cipro.

Il Marocco è al decimo posto, l'Italia fa un balzo in avanti passando dal 16° all'11° posto grazie alla considerevole riduzione delle emissioni (-16,1% nel 2013 rispetto al 1990) dovuta all'importante contributo delle rinnovabili (siamo al 6° posto per il trend di sviluppo delle fonti pulite) e dell'efficienza energetica combinato con la perdurante stagnazione economica. Ma l'Italia si piazza in fondo alla classifica (51° posto) per quanto riguarda le politiche nazionali per il clima.

La Germania continua a rimanere nelle retrovie, confermando il 22° posto dello scorso anno, dopo molti anni di leadership. Importanti passi avanti, emerge dal rapporto, sono stati fatti da India, Stati Uniti e Cina, che grazie ai significativi investimenti nel settore delle rinnovabili e dell'efficienza energetica degli ultimi anni, risalgono e si posizionano rispettivamente al 25°, 34° e 47° posto.

Il rapporto Germanwatch sulla performance di 58 paesi del mondo nella lotta ai cambiamenti climatici, "evidenzia un forte rallentamento della crescita delle emissioni globali di CO2, che ormai tendono a stabilizzarsi. Trend positivo dovuto al considerevole sviluppo delle rinnovabili, che nel 2014 hanno registrato il 59% della nuova potenza elettrica installata a livello globale superando, per la prima volta, la potenza combinata delle nuove installazioni di centrali fossili e nucleari".

In 44 dei 58 paesi presi in considerazione dal rapporto si è registrata una crescita percentuale annua in doppia cifra. La performance di ciascun paese è misurata attraverso il Climate Change Performance Index (CCPI) e si basa per il 60% sulle sue emissioni (30% livello delle emissioni annue e 30% il trend nel corso degli anni), per il 20% sullo sviluppo delle rinnovabili (10%) e dell'efficienza energetica (10%) e per il restante 20% sulla sua politica climatica nazionale (10%) e internazionale (10%).

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Germanwatch Copertina dello studio Germanwatch