La corte europea rifila una maxi - multa ambientale al Belgio
La sanzione è stata inflitta per il mancato adeguamento dei sistemi di trattamento delle acque reflue
Il Belgio dovrà pagare una multa da dieci milioni di euro per la mancata conformità dei suoi sistemi di trattamento delle acque reflue alla normativa Ue. La sanzione economica arriva dopo la prima bacchettata della Corte di giustizia europea, con la sentenza dell’8 luglio del 2004. All’epoca la Corte del Lussemburgo aveva appurato che il Belgio aveva violato le norme europee, visto che 114 agglomerati della Regione fiamminga, 60 agglomerati della Regione vallona e l’agglomerato di Bruxelles non si erano conformati ai requisiti della direttiva che prevede che gli agglomerati di oltre 10mila abitanti devono essere equipaggiati di sistemi affidabili di trattamenti dei reflui dal 1998.
Dopo la sentenza, il Belgio non si è ancora pienamente adeguato; risultano ancora fuorilegge un agglomerato fiammingo, 21 agglomerati valloni e quello di Bruxelles. La Corte europea
di giustizia ha riconosciuto gli sforzi finora condotti dalle autorità locali, ma anche l’eccessiva durata della mancata conformità alla direttiva, di nove anni. Ha quindi condannato il Belgio ad una sanzione forfettaria di dieci milioni di euro e ad una multa giornaliera di quasi cinquemila euro fino a quando non sarà in regola, sulla base di un periodo di sei mesi. Anche l’Italia è stata condannata a luglio dell’anno scorso dalla Corte di giustizia europea a sanare la situazione fuorilegge delle sue fognature in un centinaio di centri urbani, da Trieste a Cefalù.