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Per tutti gli isotopi. Online la relazione annuale dell’Isin sulla sicurezza nucleare

where Roma when Lun, 31/10/2022 who roberto

Nuove centraline di monitoraggio, più sensibili e avanzate, per rilevare la radioattività ambientale. Ispezioni presso installazioni nucleari, rispettate le prescrizioni ma non mancano criticità

Sul sito Isin è disponibile la Relazionerelazione-isin.jpg annuale del direttore dell’Isin, Maurizio Pernice, al Governo e al Parlamento sulle attività svolte nel corso del 2021 e sullo stato della sicurezza nucleare nel territorio nazionale. Il documento viene redatto e inviato ogni anno, come previsto dalla normativa vigente, e rappresenta un importante strumento per fare il punto sugli obiettivi raggiunti dall’Isin e porre le basi per le azioni future.
L’attuazione di controlli efficaci e di elevati livelli di sicurezza a tutela della popolazione, dei lavoratori e dell’ambiente dai rischi di radiazioni ionizzanti, costituisce la missione istituzionale dell’Isin. Questo obiettivo generale è declinato in azioni volte ad implementare misure organizzative sempre più efficaci e soluzioni tecniche costantemente in linea con l’evoluzione delle conoscenze scientifiche a livello internazionale, a rafforzare le attività di vigilanza e controllo, a consolidare le capacità e le competenze scientifiche, a sviluppare rapporti e scambi di conoscenze ed esperienze internazionali, a programmare il ricambio generazionale in modo da non disperdere il bagaglio di esperienze maturate dai dipendenti prossimi alla quiescenza e prevenire soluzioni di continuità nelle funzioni e compiti attribuiti.
 
Monitoraggio ambientale e gestione delle emergenze
Tra le azioni prioritarie individuate in fase di programmazione, particolare importanza è stata attribuita all’aggiornamento tecnologico e alla progressiva sostituzione degli apparati di sorveglianza dislocati sul territorio nazionale, in particolare quelli che assolvono la funzione di pronto allarme in caso di un incidente nucleare in un impianto di potenza estero. Nel 2021 l’Isin ha avviato il potenziamento e la messa in opera delle sue reti automatiche di monitoraggio. In particolare, gli interventi hanno riguardato l’acquisto di 39 nuove centraline di monitoraggio che contribuiranno all’ammodernamento della Rete Gamma di pronto allarme, e di due stazioni di monitoraggio ad altissima sensibilità in grado di segnalare ogni anomalia radiologica nelle masse d’aria che arrivano sul nostro paese (Rete Remrad).
Si tratta di un’iniziativa di grande importanza per la sicurezza nazionale della popolazione in relazione ai rischi di incidenti rilevanti che dovessero verificarsi nelle centrali nucleari di potenza che operano oltre i nostri confini, per quelle più prossime al nostro paese come per gli impianti più distanti e in paesi non Ue, come nel caso delle centrali nucleari ucraine attualmente interessate dagli eventi bellici in corso dal febbraio 2022.
L’Isin è autorità competente e punto di contatto nazionale dei sistemi di pronta allerta e scambio rapido di informazioni organizzati dall’Unione Europea e dalla Iaea per gli incidenti nucleari e radiologici con effetti transnazionali e, in questo ruolo, ha assicurato una rapida attivazione in caso di emergenza anche tramite il proprio servizio di reperibilità 24 ore al giorno di esperti e il proprio Centro Emergenze.
Nel 2021 è proseguita, inoltre, la partecipazione alle attività del Gruppo di lavoro inter-istituzionale istituito dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri per la revisione e l’aggiornamento del Piano nazionale per le emergenze nucleari e radiologiche, poi approvato nel 2022. In tale ambito, Isin ha definito i presupposti tecnici del Piano nazionale sulla cui base il Piano stesso è stato dimensionato e predisposto.
 
Deposito nazionale
Nel 2021, in seguito della pubblicazione il 5 gennaio della Cnapi (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), è stato avviato il percorso di confronto pubblico per la realizzazione del deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi.
La nuova fase della procedura prevede ora che il ministero dell’Ambiente approvi, su parere tecnico dell’Isin e di concerto con il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, la versione definitiva della Cnai. La Carta delle aree idonee sarà il risultato dell’applicazione dei criteri di localizzazione e dei contributi emersi e concordati nelle diverse fasi della consultazione pubblica: una volta pubblicata, la Sogin avrà il compito di raccogliere le manifestazioni di interesse da parte delle Regioni e degli enti locali nei cui territori ricadono le aree idonee.
 
Attività ispettive
Nel corso del 2021, il paese ha continuato a vivere l’emergenza pandemia che ha condizionato tutte le attività, comprese quelle dell’Ispettorato.
Le ispezioni sono state riprogrammate e concentrate sui casi più rilevanti, senza trascurare la possibilità di intervenire, comunque, in presenza di eventi anomali ed emergenze: confermato il sostanziale rispetto delle prescrizioni delle autorizzazioni e delle norme che le regolano. Solo in alcuni casi sono emerse criticità o è stato necessario intervenire per correggere e richiedere l’applicazione di interventi migliorativi delle procedure e dei processi adottati.
Tra le principali criticità individuate, la realizzazione del complesso CEMEX (CEMentazione EurEX) nel sito di Saluggia (VC); la realizzazione dell’Impianto di condizionamento prodotto finito (ICPF) all’interno del sito dell’Impianto ITREC (Trattamento e Rifabbricazione Elementi di Combustibile) del Centro Ricerche ENEA della Trisaia, nel comune di Rotondella (MT); il trasferimento in Francia, per le necessarie operazioni di trattamento, di 13 tonnellate di combustibile irraggiato, al momento stoccato nella piscina del Deposito Avogadro di Saluggia (VC).
Interventi migliorativi sono stati invece sollecitati a seguito delle ispezioni effettuate presso la centrale di Trino e presso la centrale di Latina Borgo Sabotino.
 
Attività istruttorie
Nel 2021 le istruttorie tecniche per l’emissione di pareri e svolte nell’ambito dei procedimenti di autorizzazione hanno registrato un incremento del 30% rispetto al periodo precedente la pandemia, per un numero complessivo di procedimenti definiti superiore alle istanze presentate su base annua.
I procedimenti di autorizzazione e approvazione dei progetti di smantellamento delle centrali nucleari, delle attività di trattamento, deposito temporaneo e gestione dei rifiuti radioattivi, e le altre pratiche di utilizzo di materie e sostanze radioattive, non hanno registrato particolari criticità né in fase istruttoria né nella successiva fase operativa. In particolare, il sistema di autorizzazione degli operatori del trasporto ha assicurato un efficace controllo sulla corretta applicazione dei regolamenti tecnici internazionali e ha garantito elevati livelli di sicurezza e protezione dalle radiazioni ionizzanti, tanto che nel 2021 sono stati movimentati in sicurezza circa 120.000 colli contenenti materie radioattive senza registrare alcun incidente.
 
Sorveglianza
I dati raccolti con il monitoraggio della radioattività artificiale nell’ambiente, che prende in considerazione le concentrazioni del radionuclide guida Cs-137, hanno dimostrato che i livelli di concentrazioni di tale radioisotopo nei principali comparti ambientali ed alimentari sono rimasti sostanzialmente stazionari e senza alcuna rilevanza radiologica, risultando al di sotto dei valori riscontrati prima dell’incidente di Cernobyl del 1986.
Per quanto riguarda i Norm (Naturally occurring radioactive materials), ovvero i materiali considerati non radioattivi ma contenenti radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre, esistono criticità in merito alla bonifica di alcuni siti contaminati di interesse nazionale, ai fini della tutela dell’ambiente, del recupero del territorio e del razionale utilizzo delle risorse economiche.
Nelle aree sedi di grandi complessi industriali (Gela, Porto Marghera, Porto Torres, Crotone, Priolo), infatti, nel corso degli anni sono state depositate in modo incontrollato a terra, a contatto con l’ambiente circostante, ingentissime quantità di materiali di scarto derivanti ad esempio dalla produzione di fertilizzanti fosfatici.
 
Tracciabilità delle sostanze, materiali, sorgenti e rifiuti radioattivi
Nella prima metà del 2021, l’Isin ha perfezionato il sistema informatico di controllo denominato Strims e ha avviato appositi test di funzionalità e incontri con gli operatori di settore in previsione della entrata in vigore degli obblighi di registrazione e comunicazione stabiliti in base alla legge con termine iniziale il 20 gennaio 2022. È stato, infatti, predisposto e reso disponibile il sistema parallelo DEMO-STRIMS, non ufficiale, che ha permesso a numerosi utenti di effettuare prove di registrazione e comunicazione dati, in particolare in modalità inter-operativa.
 
Regolamentazione tecnica
Anche nel 2021, Isin ha curato rapporti e scambi di conoscenze ed esperienze internazionali partecipando, in rappresentanza dell’Italia, alle attività svolte dalle organizzazioni internazionali operanti nel settore. Approvati in via preliminare e messi in consultazione pubblica, tre importanti Guide Tecniche con cui sono diffuse norme di attuazione delle disposizioni di legge in materia di sicurezza nucleare e radioprotezione nonché criteri e metodologie dei controlli. Si tratta della Guida Tecnica 31, che prevede “Criteri di sicurezza e radioprotezione per la disattivazione delle installazioni nucleari”, della Guida Tecnica 32 che stabilisce “criteri di sicurezza e di radioprotezione per impianti ingegneristici di smaltimento in superficie di rifiuti radioattivi” e della Guida Tecnica 33 che stabilisce i “criteri di sicurezza per la gestione dei rifiuti radioattivi”.
 
Bonifiche
Nel 2021 Isin ha curato le attività di aggiornamento della relazione predisposta nel 2019 per il Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (ora MITE) dei siti industriali con presenza di contaminazioni di materiali originati dalla fusione accidentale di sostanze radioattive per i quali sono stati stanziati complessivamente 15 milioni di euro per il triennio 2018-2020, da ripartire secondo un ordine di priorità stabilito nel Rapporto predisposto da Isin nel 2019 in corso di aggiornamento.
 
La Relazione è disponibile al link: https://www.isinucleare.it/sites/def...

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