Bigai (Ebs): la programmabilità delle biomasse mantiene l’equilibrio del sistema elettrico
Il presidente di Ebs (Energia da biomasse solide) sottolinea il valore aggiunto che la produzione di energia elettrica da biomasse solide può offrire al sistema Paese
"Grazie alla programmabilità, il settore della produzione di energia da biomasse solide garantisce una continuità di produzione dell'energia elettrica per oltre 8 mila ore l'anno ed è in grado di mantenere in equilibrio la produzione e il consumo di energia a beneficio del sistema elettrico del Paese". Lo ha detto Andrea Bigai, presidente dell'associazione Ebs (Energia da biomasse solide) intervenendo al congresso Future Respect 2024, l'iniziativa dedicata allo sviluppo sostenibile che ha riunito il mondo dell'imprenditoria, dell'università, di enti ed istituzioni sulle più attuali tematiche e sui progetti legati alla cultura della sostenibilità ambientale.
Economia e presidio territori
Bigai ha fatto una panoramica del settore industriale della produzione di energia da biomasse solide per focalizzarsi poi su temi chiave inerenti il ruolo e il valore delle biomasse solide nel mix energetico dell'Italia. Tra gli aspetti di maggior rilievo, si è focalizzato sulla programmabilità che contraddistingue le biomasse solide rispetto ad altre fonti rinnovabili. Tale dinamica è possibile perché la materia prima utilizzata nelle centrali, i residui della manutenzione forestale e del mondo agricolo e agroindustriale, non dipende da condizioni atmosferiche. Non solo, il modello economico delle biomasse solide si basa sull'economia circolare, in quanto le centrali utilizzano sottoprodotti delle filiere agricole e forestali. Di conseguenza, per queste realtà la destinazione energetica dei residui diventa un'occasione di reddito integrativo. Per Bigai "il settore delle biomasse solide consente inoltre un maggior presidio dei territori, anche di quelli a rischio spopolamento. La filiera impegnata nella catena di approvvigionamento coinvolge oltre 5 mila addetti".
Alvei e potature
A proposito di presidio del territorio e di riduzione di rischi idrogeologici, il presidente di Ebs ha richiamato l'attenzione su due aspetti in particolare. "La manutenzione degli alvei fluviali è un'attività che deve essere necessariamente realizzata. Dalla pulizia degli alvei dei fiumi si raccolgono materiali poveri che non potrebbero essere in altro modo utilizzati, ma per le nostre centrali sono combustibile che genera energia a vantaggio della collettività", ha affermato Bigai.
Tuttavia non tutta la biomassa vegetale è considerata materiale vergine che può essere impiegato per uso energetico dalle nostre centrali. È il caso dei residui da potature urbane che sono classificati dalla normativa italiana come rifiuto e non riutilizzabile a scopo energetico. "Purtroppo, uno spreco dato che questo materiale potrebbe essere trasformato in risorsa", ha concluso Andrea Bigai.