Lo Stato entra in Alitalia con i soldi della Cassa Servizi Energetici? AIGET: inquietante
Il “Decreto Crescita” propone di destinare i surplus della Cassa all’eventuale ingresso del MiSE in Alitalia
I fornitori di energia dovranno pagare per Alitalia? È il quesito che si pone Aiget, che parla di “domanda inquietante che, se fosse vera, darebbe l’idea di come si fanno le liberalizzazioni in Italia”. Dopo mesi e anche anni di incapacità a trovare una soluzione - leggiamo nella nota - ora si arriva all’assurdo.
I fondi versati dai fornitori di energia finiscono alla Cassa dei Servizi Energetici. Il “Decreto Crescita” propone di destinare i surplus della Cassa all’eventuale ingresso del MiSE in Alitalia. In questo modo le risorse raccolte e versate dai fornitori di energia finirebbero per finanziare uno dei “buchi neri” dell’economia italiana. È logico o legittimo chiedere ai fornitori di energia di contribuire (per la parte di oneri che sono versati dai fornitori anche quando non riscossi) al risanamento di un settore industriale del tutto scollegato?
Massimo Bello, presidente di AIGET, ha detto che “probabilmente così si rischia non di risolvere, bensì di aggravare la questione degli oneri di sistema non riscossi e rischiare di paralizzare anche la liberalizzazione del mercato energetico. Ci auguriamo che non si arrivi a questo: sarebbe un ulteriore esempio di come si può implementare male la liberalizzazione di un settore, che dovrebbe invece essere aiutata per portare sviluppo e innovazione.”