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Emergenza prezzi. Se il Governo non interviene sul metano per auto sarà sciopero per tre giorni

where Roma when Lun, 11/04/2022 who roberto

Lo hanno dichiarato i presidenti di Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano. In caso di mancato intervento il settore andrà in sciopero il 4, 5 e 6 maggio

“Da ottobre stiamo chiedendometano-auto.jpg interventi che consentano una riduzione dei prezzi di vendita al pubblico. Non attenderemo oltre il primo provvedimento utile”. Lo hanno dichiarato i presidenti di Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano, nel corso della conferenza stampa indetta dalle associazioni che rappresentano i proprietari dei distributori di gas naturale per autotrazione. Il settore del metano per autotrazione chiede un sostegno alle Istituzioni per contrastare l’impennata del prezzo del gas naturale, che da mesi si è abbattuta sul comparto e che si è acuita dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina. Le associazioni Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano da mesi ribadiscono la necessità di interventi mirati che consentano una diminuzione dei prezzi di vendita di questo carburante al pubblico, primo tra tutti una riduzione dell’Iva dal 22% al 5% (già accordata per gli usi civili e industriali), cui si aggiunge l’estensione del credito d’imposta per gli autotrasportatori anche al CNG. Nel caso in cui nel prossimo provvedimento utile dovessero essere nuovamente ignorate le istanze presentate, il settore andrà in sciopero il 4, 5 e 6 maggio 2022.
 
I numeri di un settore
Le richieste emerse nel corso della conferenza stampa sono necessarie per salvaguardare un’eccellenza italiana, che tanto ha dato e molto può ancora dare al Paese in termini economici, ambientali e occupazionali. La filiera del metano per autotrazione conta, infatti, nel nostro Paese circa 20.000 addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1.100.000 famiglie a basso-medio reddito, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale che hanno scelto il metano per la loro mobilità – motivate dall’economicità e dai vantaggi ecologici del gas naturale – e ben un 30% di biometano già distribuito in rete per uso autotrazione.
Si tratta di provvedimenti indispensabili, a fronte dell’impatto negativo che la crisi attuale sta avendo sul perseguimento degli obiettivi che il settore si è dato, relativi all’aumento del parco circolante a metano, a un ulteriore sviluppo della rete di stazioni di rifornimento, alla diffusione del self-service e al potenziamento delle infrastrutture per il metano liquefatto (LNG) nell’Italia meridionale.
 
Le parole di Merigo, Rossetti e Natali
“È difficile comprendere le ragioni per le quali il nostro settore sia stato sistematicamente ‘dimenticato’ nelle iniziative di sostegno che, invece, sono state adottate per gli altri carburanti”, ha sottolineato Flavio Merigo, presidente di Assogasmetano. “Abbiamo sempre sostenuto, e i fatti recenti lo confermano, che la strategia energetica del nostro Paese non potesse prescindere dall’uso del metano che, oltretutto, rappresenta un ponte strategico verso la produzione e l’uso massiccio del biometano, una delle fonti rinnovabili (di cui l’Italia ha estremo bisogno) per assicurare una sostenibilità economica, tecnica, energetica ed ambientale in linea con i requisiti dell’economia circolare”. “La distribuzione del metano per autotrazione rischia il default”, ha osservato Andrea Rossetti, presidente di Assopetroli-Assoenergia. “Chiediamo al Governo un intervento urgentissimo di protezione, come fatto contro il caro benzina. Il prezzo del gas è fuori controllo. Consumatori e distributori sono stremati, mentre il Governo da mesi lucra un extragettito IVA dovuto all’aumento dei prezzi. Sono risorse che vanno restituite immediatamente ai consumatori sotto forma di taglio dell’Iva, o qualunque altro tipo di calmiere. “La situazione è ormai insostenibile per operatori del settore e utenti”, ha ricordato Dante Natali, presidente di Federmetano. “La sequenza di decreti messi in campo per fronteggiare l’aumento dei prezzi dell’energia finora ci ha visti esclusi, sebbene da ottobre stiamo ribadendo alle Istituzioni l’eccezionale difficoltà nella quale ci troviamo a operare o a ‘non operare’ più. Oggi il gas naturale è l’unico tra i carburanti utilizzati nel Paese a non ricevere alcuna forma di tutela e salvaguardia. Eppure, il metano è il solo a vantare una sostituzione della componente fossile con una di origine bio – dunque 100% rinnovabile – in una percentuale già oggi significativa”.

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