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In Parlamento nasce l’intergruppo che sostiene l’energia nucleare del futuro. Ecco chi ne fa parte

where Roma when Lun, 26/06/2023 who roberto

Fregolent: “È ancora un tabù ma è soluzione all’autonomia energetica”. Non ci sono M5S e sinistra

Si sono uniti per il nucleare minireattore.jpgche verrà, senza ideologie, con reattori più piccoli e molto più sicuri. È nato così in Parlamento l’intergruppo che riunisce gran parte dell’arco costituzionale ad esclusione di estrema sinistra e Movimento 5 Stelle e si sono presentati in un incontro qualche giorno fa.
 
Chi c’è
C’è da dire che sono in gran parte componenti dell’area di centro-destra e terzo polo ma anche un dem: ne fanno parte i deputati Marco Osnato (Fdi, e presidente della Vi Commissione Finanze), Roberto Bagnasco (Fi),  il senatore Sandro Sisler (Fdi) oltre a Christian Di Sanzo del Pd, Giulia Pastorella di Azione, Silvia Fregolent, Raffaella Paita, Daniela Sbrollini e Ivan Scalfarotto di Italia Viva.
“Ci è venuta questa idea perché dopo tutto questo parlare di energia, di come rendere il nostro Paese più autosufficiente, il nucleare è ancora uno dei tabù del nostro Paese insieme al trivellare il gas”. Spiega così la nascita dell’intergruppo sull’energia nucleare, presentato presso la sala Nassirya di Palazzo Madama, la senatrice di Italia Viva Silvia Fregolent, che ne è promotrice. “Ho avuto un’adesione importante dai partiti di maggioranza e di opposizione – ha spiegato – mancano solo M5s e la sinistra estrema, però il numero di partecipanti è veramente alto e oggi alla presentazione c’erano tutti gli stakeholder che si occupano di energia”.
 
Cosa dicono
Il nucleare “è una materia che sembrava sepolta dopo due referendum, ma poi la crisi energetica e la guerra hanno riacceso il dibattito". Tra l’altro, sottolinea la senatrice del Terzo Polo, i rincari sono arrivati ben prima del conflitto, “per motivi banalmente legati al calo della domanda per l’interessamento di colossi come India e Cina alla materia gas”, semmai l’invasione russa in Ucraina “ha dato un’accelerata e dimostrato che o estrai gas – e l’Italia ce l’ha ma non lo fa – o vai a prenderlo da altri Paesi, facendoti la croce”.
“Il nuovo nucleare non ha nulla a che vedere con il vecchio, sono reattori molto più piccoli, sulla sicurezza sono stati fatti già dei lavori importanti dato che già oggi alcune tecnologie innovative sul nucleare esistono nei sottomarini nucleari di mezzo mondo e soprattutto sulla fusione non c’è quel rischio che ha visto protagoniste Fukushima e Chernobyl”.

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