Il turismo sostenibile piace a tutti gli italiani, ma in pochi lo praticano
Solo il 20% viaggia rispettando l’ambiente e cercando di ridurre i propri consumi. Lo dicono le anticipazioni dello studio Ipr Marketing per la Fondazione Univerde
Agli italiani piace il turismo che rispetta l'ambiente e cerca di ridurre il consumo energetico e di risorse del territorio, ma solo pochissimi lo mettono in pratica: nel 2018 dichiarano di adottare realmente un turismo green solo il 20% del totale dei turisti, contro il 18% del 2017.
È questo, in sintesi, il quadro che emerge dall'anticipazione dei dati dell'VIII rapporto “Gli italiani, il turismo sostenibile e l'ecoturismo” realizzato da Ipr Marketing per la Fondazione Univerde, che sarà presentato il prossimo 27 settembre a Roma.
L'anticipazione dei dati è stata data a Roma, in occasione del convegno organizzato dalla Fondazione Univerde, insieme al Touring Club Italiano e Ipr Marketing, per il decennale della Fondazione. In particolare, nel 2018 cresce al 78% la percentuale del livello di conoscenza della definizione di “turismo sostenibile” (76% nel 2017) inteso come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio.
Il 41% lo considera eticamente corretto e il 28% vicino alla natura. In merito all’ecoturismo, invece, nel 2018 il 64% (contro il 62% nel 2017) degli intervistati conosce la definizione di ecoturismo come forma di turismo che rispetta l’ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico culturali di un territorio.
In generale, i dati evidenziano come il turismo sia soprattutto un arricchimento culturale per il 48% degli italiani, conoscenza o esplorazione per il 44% e relax per il 41%. Ad attrarre principalmente sono arte, storia ed eventi culturali (68%), ma anche natura e paesaggi (61%).
Il turismo è un driver importante per l'economia del nostro paese che, come ha spiegato Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, contribuisce a creare occupazione e a valorizzare il made in Italy. Bisogna, però, spingere l'acceleratore "e diffondere il turismo anche nei piccoli centri e nelle aree interne e migliorare tutto il nostro settore formativo" ha sottolineato Pecoraro Scanio, che ha anche illustrato i progetti di valorizzazione di alcune aree del territorio realizzati da studenti nell'ambito del corso di laurea Progest all'Università degli studi di Roma 'Tor Vergata'.