Imballaggi metallici, un nuovo studio sul ciclo di vista mostra una significativa riduzione di emissioni di gas serra
Lo studio di Metal Packaging Europe mostra un impatto ridotto del 50% dal 2006 al 2018: meno 30% per le scatole per alimenti
Metal Packaging Europe, l’associazione europea dei produttori di imballaggi metallici rigidi, ha completato un nuovo LCA (Valutazione del Ciclo di Vita) degli imballaggi metallici, incluse le lattine in alluminio per bevande, le scatole in acciaio e alluminio per alimenti, le bombolette aerosol in acciaio, i contenitori general line, gli imballaggi speciali e le chiusure in acciaio.
L’analisi
Lo studio, basato sui dati di produzione del 2018, considera il ciclo di vita degli Imballaggi metallici prodotti in Europa, dall’estrazione della materia prima al fine vita dell’imballaggio. Rispetto ai precedenti rilevamenti LCA (del 2016 LCA e del 2019), lo studio evidenzia significative riduzioni nelle emissioni di gas serra, confermando l’impegno della nostra industria nella riduzione di emissioni e nel disaccoppiamento della produzione dalle carbon footprint. I principali fattori cui si devono questi progressi sono: i miglioramenti nella produzione della materia prima; i miglioramenti nei processi produttivi degli imballaggi, inclusa una maggiore efficienza energetica e delle risorse; la riduzione del peso degli imballaggi, ad esempio rispettivamente del 2% per le lattine in alluminio per bevande e del 1% per le scatole in acciaio per alimenti; l’aumento dei tassi di riciclo tanto per l’acciaio quanto per l’alluminio, rispettivamente al 84% e al 76% per le lattine in alluminio per bevande. Dal punto di vista del cambiamento climatico, i risultati delle lattine in alluminio per bevande mostrano un impatto ridotto del 50% dal 2006 al 2018.
-30% scatole per alimenti
Per quanto riguarda gli imballaggi in acciaio, lo studio ha rivelato che l’impatto climatico nel periodo 2000-2018 è stato ridotto: oltre il 30% in meno per le scatole per alimenti; appena sotto il 20% per le bombolette aerosol (2006 – 2018); oltre il 40% per le chiusure; oltre il 10% per gli imballaggi speciali. Oltre a questi ragguardevoli traguardi raggiunti, bisogna ricordare che l’industria dei produttori di banda stagnata ha ridotto le emissioni di gas serra dell’8% in Europa (periodo 2013 - 2019, studi: World Steel Association 2018 e 2019 Life Cycle Inventory).
“Uno degli impegni costanti di Metal Packaging Europe è fornire informazioni chiare e basate sui fatti. Siamo felici per i significativi progressi fatti dai nostri Membri e confidiamo in ulteriori riduzioni nei prossimi anni, grazie a iniziative comuni che migliorano la sostenibilità dei processi produttivi della nostra industria, e anche grazie ai sempre crescenti tassi di riciclo in tutta Europa” ha dichiarato Leonie Knox-Peebles, CEO di Metal Packaging Europe. Tra le aziende che hanno fornito i dati per lo studio ci sono: Ardagh Group, Ball Packaging, Colep, Crown Packaging Europe, Envases, Eviosys, Massilly, Pelliconi, Sarten, Silgan and Trivium Packaging. Lo studio è stato condotto da RDC Environment e revisionato da Solinnen.