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Tutto Ppwr. Ecco l’accordo Ue sul nuovo regolamento imballaggi (con tutti i commenti)

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 12/03/2024 who roberto

Sono previsti obiettivi intermedi sulla plastica: riduzione del 5 per cento entro il 2030 e del 10 per cento entro il 2035 e progressivo divieto di plastica monouso a partire dal 2030

Parlamento e Consiglio europeopackaging.jpg hanno raggiunto un’intesa provvisoria sul nuovo Regolamento Imballaggi dell’Unione Europea, destinato a sostituire la Direttiva 94/62/EC. Questo segna un passo significativo nella lotta contro la plastica e nell’impulso verso un’economia circolare. L’accordo è frutto di una lunga trattativa e prevede alcune deroghe: il nuovo regolamento dovrà essere approvato in via definitiva dal Coreper, il consiglio dei rappresentanti permanenti dei governi all’Unione Europea, e dal Parlamento europeo. Entrerà in vigore 18 mesi dopo l’approvazione definitiva. L’Italia, fortissima riciclatrice, ne è stata penalizzata.
 
Come cambia la spesa
Il regolamento ha come obiettivo diminuire i rifiuti e prevede una riduzione degli imballaggi di plastica del 15 per cento entro il 2040. Sono previsti obiettivi intermedi: riduzione del 5 per cento entro il 2030 e del 10 per cento entro il 2035. Il nuovo regolamento prevede un progressivo divieto, a partire dal 2030, degli imballaggi di plastica monouso, come quelli utilizzati per frutta e verdura, e delle confezioni monouso non riciclabili utilizzate in bar e ristoranti per condimenti, salse e zucchero. Secondo l’allegato V dell’accordo, dal 2030 sarà vietato usare imballaggi in plastica monouso per l’ortofrutta che pesa meno di 1,5 chili, a meno che non sia trasformata in qualche modo, come ad esempio il fresh cut.
 
Come cambiano i viaggi
A partire dal 2030 saranno vietati anche gli imballaggi per i prodotti da toilette di piccole dimensioni nel settore alberghiero (i cosiddetti “campioncini”), le pellicole con cui si avvolgono le valigie in aeroporto e le borse di plastica molto sottili (inferiori ai 15 micron). I servizi che forniscono cibo e bevande take away dovranno garantire ai consumatori la possibilità di utilizzare bottiglie e contenitori del consumatore.
 
La questione riuso
Dal 2030 gli stati membri dovranno garantire il riciclo del 90 per cento delle bottiglie di plastica e delle lattine in commercio, implementando punti di riconsegna dei vuoti. Sono previsti incentivi per promuovere l’uso di acqua del rubinetto nei servizi di ristorazione in contenitori riutilizzabili.
L’accordo tra i negoziatori del Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento Europeo sulle nuove norme per gli imballaggi prevede un obiettivo specifico di almeno il 10% di riutilizzo degli imballaggi per bevande entro il 2030. Tuttavia, gli Stati membri avranno la possibilità di concedere una deroga di cinque anni a tali requisiti, a determinate condizioni, come indicato nella nota dell’Eurocamera.
 
Deroghe ed esenzioni, chi interessano
L'accordo introduce una deroga generale quinquennale rinnovabile dal raggiungimento degli obiettivi di riutilizzo a condizioni specifiche, tra cui: lo Stato membro esentato supera di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro il 2025 e si prevede che superi di 5 punti percentuali gli obiettivi di riciclo del 2030; lo Stato membro esentante è sulla buona strada per raggiungere i suoi obiettivi di prevenzione dei rifiuti; gli operatori hanno adottato un piano aziendale di prevenzione e riciclo dei rifiuti che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di prevenzione e riciclo dei rifiuti previsti dal regolamento. Le nuove norme esentano inoltre le microimprese dal raggiungimento di tali obiettivi e introducono la possibilità per gli operatori economici di formare pool fino a cinque distributori finali per raggiungere gli obiettivi di riutilizzo delle bevande.
 
Soddisfazione a metà per l’Italia
“Accolte alcune delle richieste italiane”, ha commentato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, dopo l’accordo del 4 marzo tra Parlamento e Consiglio Ue sul nuovo Regolamento imballaggi.
Più dettagliata la valutazione della viceministra all’Ambiente, Vannia Gava: “L’esito del Trilogo conferma la bontà delle nostre proposte per tutelare ambiente e imprese. Apprezziamo la deroga orizzontale agli obblighi di riuso e le restrizioni circoscritte, ma serve ancora un surplus di riflessione”.
L’Italia ottiene quindi alcune concessioni, come la deroga agli obblighi di riuso per alcuni tipi di imballaggi e la limitazione delle restrizioni. Tuttavia, il governo italiano ritiene che non sia abbastanza e che siano necessari ulteriori miglioramenti per tutelare le imprese e l’ambiente. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso soddisfazione per il nuovo accordo raggiunto tra Consiglio Ue e Parlamento Europeo sul regolamento sugli imballaggi. “L’accordo è un passo nella giusta direzione, che accoglie una serie di indicazioni italiane e che rimuove delle criticità inizialmente presenti nella posizione della Commissione Europea”, ha dichiarato Urso.
 
I commenti
La relatrice Frédérique Ries (Renew, BE) ha commentato con favore l’accordo raggiunto sul nuovo Regolamento Ue sugli imballaggi: “Per la prima volta in una legge ambientale, l’Ue sta fissando obiettivi per ridurre il consumo di imballaggi, indipendentemente dal materiale utilizzato. Chiediamo a tutti i settori industriali, ai Paesi e ai consumatori di fare la loro parte nella lotta contro l’eccesso di imballaggi”.
Secondo Marco Musso, Senior Policy Officer dell’EEB per l’Economia Circolare presso l’Ufficio Europeo dell’Ambiente, le istituzioni dell’Ue hanno finalmente concordato sull’urgente necessità di ridurre i rifiuti di imballaggio, diminuire la dipendenza dalle soluzioni usa e getta e promuovere i sistemi di riutilizzo.
Musso sottolinea che uno dei documenti più soggetti a pressioni in questo contesto ha resistito alle tattiche ingannevoli dei sostenitori dell’usa e getta. Ora, con obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti di imballaggio, si apre un percorso chiaro per il settore. Nonostante alcune critiche e deroghe ingiustificate, Musso ritiene che questo compromesso offra all’Ue e ai suoi Stati membri l’opportunità di fermare la crisi dei rifiuti di imballaggio. Sergio Baffoni, attivista senior per gli imballaggi di carta di Environmental Paper Network, ha espresso gravi preoccupazioni riguardo alla distorsione e al vuoto creati dall’industria degli imballaggi in carta e da McDonald’s su una normativa originariamente concepita per ridurre gli imballaggi monouso.
Baffoni ha affermato che questa normativa, anziché ridurre gli imballaggi monouso, ora li promuove, a discapito delle foreste e del clima globali. Gli attivisti si trovano quindi in un momento di delusione mentre i lobbisti festeggiano. Baffoni ha sottolineato che i consumatori continueranno a essere sommersi da crescenti quantità di rifiuti, questa volta principalmente costituiti da carta. Valeria Botta, Responsabile Circular Economy & Nature presso Environmental Coalition on Standards – ECOS, ha commentato il recente sviluppo sull’ambito degli imballaggi, definendolo “un passo nella giusta direzione, ma necessario un passo molto più ampio”. Botta ha sottolineato che la produzione di imballaggi non necessari e eccessivi costituisce uno spreco di risorse e che il riciclaggio da solo non è sufficiente. Ha evidenziato la necessità di maggior aiuto per le opzioni di riutilizzo e ricarica, affinché si utilizzi meno materiale e si prevengano gli sprechi. Dorota Napierska, Responsabile delle politiche sull’economia circolare senza sostanze tossiche presso Zero Waste Europe, ha accolto con favore la volontà politica volta a garantire una migliore protezione dei consumatori. L’eliminazione del gruppo di Pfas particolarmente problematici dagli imballaggi alimentari è stata definita come un’azione urgentemente necessaria e molto apprezzata dalla coalizione. Napierska ha sottolineato l’incoraggiante passo avanti per affrontare le sostanze dannose comunemente utilizzate negli imballaggi alimentari, sia in plastica che non.

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