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Idroelettrico. Concessioni in Lombardia: per la prima gara arrivate 11 offerte

where Milano when Mer, 30/10/2024 who roberto

Sono a gara Resio da 4 MW e Codera Ratti-Dongo da 19 MW, al momento gestite rispettivamente da A2A e da Edison. I pretendenti sono quasi tutti italiani

Sono undici le offerte, quasi tuttebandi-lombardia.jpg italiane e un paio di straniere, arrivate alla Regione Lombardia per le prime due concessioni idroelettriche scadute e messe a gara. Lo si apprende da una nota.

 
I candidati delle gare
Per la prima, Resio (da 4 MW) attualmente gestita da A2A in Valcamonica (Brescia) si sono fatti avanti in sei: Linea Green di A2A, Acea Produzione, Italgen del gruppo Italmobiliare della famiglia Pesenti, la altoatesina Alperia Greenpower, Bkw Hydro Italia degli svizzeri di Bkw, Asco Eg della multiutility veneta Ascopiave. Per la seconda, Codera Ratti-Dongo in Valchiavenna (tra Sondrio e Como), attualmente gestita da Edison, hanno presentato un’offerta invece in cinque: il consorzio trentino Eisackwerk-Tecnoenergia, Acea Produzione, Alperia Greenpower, Edison e infine Slovenské Elektrárne, controllata al 34% dal ministero dell’economia slovacco (in cui anche il gruppo Enel ha una partecipazione minoritaria) in raggruppamento con la Ep Produzione, entrambe parte della galassia Eph del finanziere e miliardario ceco Daniel Kretinsky. I prossimi passaggi prevedono le verifiche di ammissibilità, l’avvio del Procedimento Unico e della relativa conferenza dei servizi, infine la nomina della Commissione di valutazione che dovrà procedere, a seguito dello stesso Procedimento Unico, alla valutazione delle offerte. L’aggiudicazione è attesa entro dicembre 2025.
 
L’assessore: avanti con la quarta via
«Stiamo ottemperando alla legge del 2018 che impone alle regioni di indire le gare. Una norma che ha tolto l’infrazione comunitaria che pendeva sull’Italia nonché risolto l’impasse sulle concessioni che durava dal decreto Bersani del 1999», ha detto Massimo Sertori assessore lombardo agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche: «Allo stesso tempo ci siamo prestati a un’evoluzione della stessa norma: la famosa quarta via, che abbiamo contribuito a scrivere e su cui c’è consenso politico trasversale, tra le regioni e gli operatori. È in contrasto con gli impegni che l’Italia ha preso sul Pnrr, ma non sarebbe la prima volta che li cambiamo: se c’è volontà politica si può portare avanti».

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