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L’Autorità accusa la Regione Liguria: non rispetta le norme sulla gestione acqua

where Genova when Lun, 06/06/2016 who michele

Secondo l’authority la provincia di Savona presenta una ripartizione in bacini di dimensione inferiore rispetto a quella provinciale richiesta dalla nuova normativa

La strutturazione del servizio idrico integrato e, in particolare, della definizione degli Ato, gli ambiti territoriali ottimali, in Liguria non è ancora conforme al dettato normativo dello Sblocca Italia e costituisce di fatto un “ostacolo allo sfruttamento delle economie di scala finalizzate a massimizzare l'efficienza del servizio nel settore”. guidobortoni1.jpg
A sottolinearlo è la relazione sull'adempimento degli obblighi posti a carico delle Regioni, degli enti di governo dell'ambito e degli enti locali in materia di servizio idrico integrato” presentata da Guido Bortoni, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico in Senato alla fine dello scorso anno, ma resa pubblica solo nei giorni scorsi.

Nel documento, in particolare, si fa riferimento alla situazione della provincia di Savona, che presenta una ripartizione in bacini di dimensione inferiore rispetto a quella provinciale richiesta dalla nuova normativa. Già segnalata come “potenzialmente critica” nel corso della relazione annuale di giugno 2015, la situazione della Regione Liguria viene definita “ulteriormente aggravata a seguito dell'approvazione della legge regionale 23 settembre 2015, n. 17, con la quale sono stati individuati tre differenti Ato nell'ambito del territorio della provincia di Savona, ove precedentemente ne esistevano due. Proprio in ragione di tali criticità, la legge regionale è stata impugnata dal governo dinanzi alla Corte costituzionale ed il relativo giudizio è ancora oggi pendente”.

“Si tratta di una legge di iniziativa consiliare a cui non è che avessi dato parere negativo, ma avevo comunque ben spiegato come la normativa nazionale fosse chiaramente in direzione di un Ato unico per provincia e lasciasse ben poco spazio a interpretazioni”. Così, l'assessore regionale all'Ambiente, Giacomo Giampedrone, commenta alla Dire la relazione dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico che sottolinea come la Regione Liguria non rispetti la normativa nazionale. “Attendiamo l'esito dell'impugnativa del governo alla Corte costituzionale - prosegue Giampedrone - , ma l'incontro che ho avuto la scorsa settimana con il nuovo direttore generale del ministero dell'Ambiente, Gaia Checcucci, non lascia molto scampo”.

Tutto dipende da che cosa deciderà la Corte: se, infatti, si dovesse tornare alla situazione precedente alla legge regionale impugnata, Savona avrebbe due Ato e il quadro potrebbe essere gestibile in maniera agevole; se, invece, venisse ordinato di dare vita a una Ato unica, dovrebbe iniziare un nuovo processo aggregativo, con la conseguente necessità di individuare anche un solo gestore. Il ministero, peraltro, sta tenendo d'occhio con molta attenzione anche la situazione della provincia di Imperia. “Qui la difficoltà principale sta nel portare a compimento il percorso per l'individuazione di un soggetto aggregatore in grado di gestire tutto il bacino - ricorda Giampedrone - , ma non credo sia stato fatto tutto il necessario per uscire dalla situazione di pre-infrazione europea”.

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Presidente Autorità Energia, Gas e Servizi Idrici