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Waste strategy, il virus si porta via un miliardo di euro dai soli rifiuti speciali

where Milano when Gio, 14/01/2021 who roberto

Secondo il think tank sul waste management di Althesys, tra le sole Lombardia, Veneto ed Emilia sono stati gestiti 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali in meno. Marangoni: “Un’occasione per ripensare il sistema”

Un miliardo di euro in meno:rifiuti-speciali.jpg è questo l’impatto economico del lock down di primavera sull’industria dei rifiuti speciali. Il dato è stato calcolato dal WAS - Waste Strategy, il think tank sull'industria dei rifiuti e il riciclo di Althesys, che ha fatto una prima stima delle conseguenze economiche della chiusura di numerose attività, partendo dai settori indicati dal DPCM del 25 marzo 2020. Gli economisti ipotizzano che si siano persi, nel complesso, due mesi lavorativi tra fermo e ripartenza, con un calo compreso tra i 4,2 e i 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti speciali solo nelle tre regioni più colpite: Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Di segno opposto, ovviamente, l’andamento dei rifiuti sanitari, nicchia di mercato assai più piccola e redditizia, che l’improvvisa e imprevedibile impennata dei volumi da gestire sta tuttora mettendo a dura prova. Le complessità italiane, che da troppo tempo frenano la costruzione di impianti, rischiano di diventare drammatiche in un comparto dove la termovalorizzazione è necessaria per ovviare ragioni di sicurezza sanitaria. E i rifiuti urbani? Nemmeno qui si è al riparo dagli effetti della pandemia, dato che per la produzione è previsto un calo, conseguente alla contrazione dei consumi: ipotizzando una riduzione del Pil nazionale tra il 6% e 8% su base annua, la minor produzione di RU potrebbe arrivare fino a 2 milioni e mezzo di tonnellate.
Il caso ristorazione
La crisi impatta anche sulla tariffa rifiuti, già oggetto di proroghe. La ristorazione è certamente il settore più penalizzato dal blocco delle attività e le misure, seppur apprezzabili, introdotte da Arera, rischiano di non bastare. Il paradosso è poi l’onere che rischia di colpire esercizi chiusi che si trovano comunque a pagare per rifiuti non prodotti. Peraltro, il calo di queste attività ridurrà solo parzialmente gli oneri dei gestori, data la struttura di costi fissi e la necessità di assicurare la continuità del servizio. Trovare la quadra tra ridurre i ricavi delle imprese di waste management e non penalizzare gli utenti non è però facile.

“La ricostruzione post-Covid da una situazione drammatica senza precedenti – spiega l’economista Alessandro Marangoni, a capo del think tank e Ceo di Althesys – dovrà anche ripensare alcuni aspetti del nostro sistema di waste management. Paradossalmente, la crisi indotta dalla pandemia potrà essere un’opportunità per affrontare con determinazione le debolezze del nostro Paese nei rifiuti: carenze di infrastrutture, burocrazia, indecisionismo politico, apatia (o peggio ostilità) sociale”.
 

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