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In breve. La crisi dell’acciaieria di Taranto, risarciti i danni da lupo e altre notizie

where Milano when Lun, 26/02/2024 who roberto

Due obbligazioni Esg da Bnp Paribas. La direttiva Aria secondo i Cittadini per l’aria. CambiamoAgricoltura chiede interventi per il settore

L’acciaieria di Taranto
Il Governo italiano ha decisoilva-taranto-768x511.jpg la messa in amministrazione straordinaria di Acciaierie d'Italia (Adi) in seguito alla richiesta di Invitalia, trasferendo così il controllo della società dai suoi attuali azionisti, ArcelorMittal e Invitalia, a commissari nominati dal Governo. Si conclude così il coinvolgimento di ArcelorMittal in Adi, iniziato nel 2018. Da allora, ArcelorMittal si è impegnata a fondo per il personale e gli impianti di Adi - allora nota come Ilva - investendo oltre 2 miliardi di euro. Questo massiccio investimento ha permesso ad Adi di completare nei tempi previsti un ampio programma ambientale da 800 milioni di euro che ha garantito la conformità all'autorizzazione integrata ambientale stabilita dal governo italiano, nonché di investire 1,2 miliardi di euro nell'ammodernamento degli impianti di tutti i siti. Adi ha inoltre beneficiato di centinaia di milioni di euro di credito grazie alla fornitura di materie prime da parte di ArcelorMittal.
 
Obbligazioni Esg di Bnp Paribas
Bnp Paribas Asset Management (Bnpp Am) annuncia il lancio dei primi due fondi della sua nuova suite di innovativi exchange-traded fund (Etf) sul reddito fisso. Bnp Paribas Easy Sustainable Eur Corporate Bond e Bnp Paribas Easy Sustainable Eur Government Bond sono comparti della Sicav Bnp Paribas Easy Luxembourg e sono quotati a partire dal 20 febbraio su Borsa Italiana e Deutsche Börse Xetra. La gamma di Etf obbligazionari con gestione attiva dei criteri Esg inaugurata da Bnpp Am applica una metodologia analoga all’indicizzazione, combinata con un approccio proprietario alla sostenibilità. Gli investitori beneficeranno della metodologia Esg proprietaria, nonché delle politiche di esclusione e di engagement di Bnpp Am. Marie-Sophie Pastant, head of index & etf strategies - portfolio management di Bnpp Am, commenta: "Questa nuova gamma combina la nostra particolare metodologia sostenibile con la nostra esperienza nell'indicizzazione. Questo ci permetterà di rispettare più facilmente i diversi criteri dell'etichetta di sostenibilità".
 
Lupo, in Toscana indennizzi per 500mila euro
Ammonta a 500mila euro la dotazione finanziaria con cui la Regione Toscana per il 2024 concede indennizzi alle aziende zootecniche che hanno subito danni da predazione provocati dal lupo. Le risorse sono state messe a disposizione dalla giunta regionale su iniziativa della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi. La concessione del contributo è subordinata all’accertamento del danno da predazione da parte del veterinario dell’azienda Usl competente e all'applicazione in azienda di almeno una misura di prevenzione (a tutela e protezione degli animali allevati) da parte dei beneficiari, quali: una recinzione di sicurezza, o strutture ad uso ricovero e cani da guardiania. L'aiuto è concesso per i danni diretti (rimborso del costo di mercato del capo predato) e per i danni indiretti intesi come i costi veterinari relativi al trattamento di animali feriti sopravvissuti alla predazione per eventi accaduti tra il 1° novembre 2023 e il 31 ottobre 2024. Beneficiari dell’aiuto sono le microimprese, le piccole e medie imprese che svolgono attività di allevamento zootecnico di tipo ovino, caprino, bovino, bufalino, suino, equino e asinino in Toscana. Le domande di aiuto dovranno essere presentate attraverso il sistema informativo di Artea direttamente al settore della direzione agricoltura e sviluppo rurale responsabile dell’istruttoria, immediatamente dopo l’avvenuta certificazione da parte del veterinario dell’Usl dell’avvenuto evento predatorio, e comunque entro i 60 giorni successivi alla data dell’evento predatorio
 
La coalizione #CambiamoAgricoltura
La Coalizione #CambiamoAgricoltura denuncia “decenni di politiche agricole e commerciali nazionali e comunitarie che hanno creato un modello agricolo insostenibile e iniquo, rispetto al quale gli interessi delle filiere industriali e distributive hanno dominato, a spese del lavoro e del reddito degli agricoltori, della salute delle persone e dell’ambiente, del benessere animale. Agricoltori e consumatori rappresentano gli anelli deboli della filiera agroalimentare, esposti alle conseguenze dei danni all’ambiente e alla salute provocati da questo sistema, mentre i suoi attori forti hanno visto accresciuti i loro profitti e la loro influenza sui decisori politici”. Le associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura esortano gli agricoltori, la Commissione europea e il Governo italiano ad evitare qualsiasi indebolimento delle regole della Pac, ribadendo che tali azioni impediranno la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente. “Invitano infine le Istituzioni nazionali e tutte le Associazioni che a vario titolo rappresentano gli agricoltori ad aprire un serio dibattito sulle reali cause della crisi economica del settore primario, che non vanno cercate nella protezione dell’ambiente, nella conservazione della natura e nella lotta ai cambiamenti climatici, ma in un sistema agroalimentare ingiusto, che tutela essenzialmente gli interessi delle grandi corporazioni agricole e agroindustriali (chimiche, meccaniche, sementiere, della trasformazione alimentare), penalizzando invece i piccoli produttori e i consumatori”. CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 cui aderiscono Acu, Aida, Aiab, Aiapp, Associazione Italiana Biodinamica, Ciwf Italia FederBio, Isde, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e Wwf Italia.
 
La direttiva aria
“L’accordo per la nuova direttiva europea è un passo importante per garantire una qualità dell’aria migliore in Europa”, dichiarano Anna Gerometta di Cittadini per l’Aria, Margherita Tolotto dello European Environmental Bureau, Francesco Forastiere, epidemiologo che ha contribuito alla stesura delle Linee Guida sulla Qualità dell’Aria dell’Oms. Si è chiusa a Bruxelles l’intesa preliminare fra Parlamento Europeo, Consiglio dell’Unione Europea e Commissione nell’ambito del trilogo sul nuovo testo della Direttiva sulla Qualità dell’Aria Ambiente in Europa. “Un risultato importante che sposta finalmente l’attenzione dagli attuali limiti agli inquinanti, ormai del tutto irrealistici, verso il vero impatto dell’aria inquinata sulla salute, l’ambiente e il patrimonio artistico e naturale in Europa. Un risultato che contribuirà in modo significativo a proteggere di più e meglio il diritto dei cittadini europei di respirare aria di buona qualità. Sarà ora essenziale che le istituzioni europee agiscano al fine di concludere l’iter legislativo e rendere il testo, al più presto, vincolante”.

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