2020: edifici a “energia zero” grazie alle pompe di calore. La guida Rse
Riscaldano d’inverno e rinfrescano d’estate usando fonti rinnovabili, ma sono ancora poco diffuse in Italia. Tra sette anni gli immobili consumeranno il 32% dell’energia italiana. Conferenza a Milano con gli esperti di Rse e l’assessore regionale Terzi
Una nuova generazione di impianti per la climatizzazione consentirà di contenere la fame di energia degli edifici entro il 2020, come richiesto dall’Europa. Si tratta delle pompe di calore, apparecchi ancora poco diffusi in Italia, che riscaldano d’inverno e rinfrescano d’estate usando fonti rinnovabili e riducendo consumi ed emissioni inquinanti. A fare il punto su questa tecnologia è una monografia presentata dagli esperti di Rse – Ricerca sul sistema energetico – al palazzo Lombardia di Milano alla presenza del neo assessore regionale all’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Claudia Terzi.
“Questi apparecchi prelevano il calore da una sorgente a bassa temperatura, lo rigenerano e lo riversano in un pozzo a temperatura maggiore”, spiega Walter Grattieri, vice direttore del dipartimento Sviluppo sistemi energetici di Rse. In inverno, per esempio, la macchina può prelevare calore a bassa temperatura dall’aria esterna e, con un piccolo input energetico dato dall’elettricità o dal gas, trasformarlo in energia a temperatura più alta che viene immessa nella casa per riscaldare. D’estate avviene il contrario: la pompa preleva il calore dall’interno dell’edificio, lo rigenera a una temperatura più alta, e lo riversa all’esterno.
“Bisogna però saper scegliere la pompa di calore più adatta per massimizzare l’efficienza e risparmiare davvero – avverte Stefano Besseghini, ad di Rse. – Per questo lanciamo una guida, rivolta non solo ai tecnici, che vuole essere un supporto all’uso corretto della tecnologia”.
L’Italia chiederà 130 mtep – Una recente direttiva europea ha fissato per il 2020 l’obiettivo “energia quasi zero” per tutti gli edifici ristrutturati o di nuova costruzione. Secondo le stime di Rse, in quell’anno l’Italia consumerà 130 mtep di energia. In uno scenario di sviluppo efficiente, gli edifici richiederanno il 32% di quella quota, di cui il 19% per la climatizzazione. Per riscaldare e raffrescare le nostre case serviranno mille megawatt in più ogni anno da qui al 2030.
L’impegno che il nostro paese ha preso in sede europea prevede l’utilizzo del 13% di energie rinnovabili da pompe di calore, su 22.600 ktep, entro il 2020.
Terzi: “Buon test a Dalmine” – “Conosco l’utilità di questa tecnologia grazie all’attività di sindaco del comune di Dalmine, in provincia di Bergamo”, afferma l’assessore Terzi. “Nel processo di riqualificazione degli immobili comunali in ottica smart abbiamo utilizzato le pompe di calore – conferma. – Mi impegno a sostenere la tecnologia verde anche in questa mia nuova veste”.
Secondo gli esperti di Rse, gli ostacoli da rimuovere per una diffusione più ampia delle pompe di calore rimangono le tariffe elettriche non favorevoli e gli alti costi iniziali d’installazione. “Barriere che abitualmente scendono nel momento in cui la tecnologia diventa d’uso comune”, assicura Grattieri.
Info sulla guida: rse-web.it