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Edifici certificati: per la prima volta le classi F e G scendono sotto il 50%

where Roma when Ven, 11/10/2024 who roberto

È quanto emerge dal quinto Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli immobili realizzato da Enea e Cti e appena presentato a Roma. La Lombardia traina il Paese con il 21,7% di Ape

Migliorano in modo significativoimage-from-rawpixel.jpg le prestazioni energetiche del parco edilizio nazionale certificato nel 2023, con una percentuale di edifici nelle classi energetiche meno efficienti (F e G) che scende sotto il 50% per la prima volta dall’inizio delle rilevazioni. È quanto emerge dal quinto Rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici, realizzato da Enea e Comitato termotecnico italiano energia e ambiente (Cti) sulla base degli Attestati di prestazione energetica (Ape) e appena presentato a Roma.
 
Crescono del 6% le classi di efficienza più alte
Nel 2023, sono stati registrati sul Siape (Sistema informativo sugli attestati di prestazione energetica) 1,1 milioni di Ape, di cui la quota più consistente è stata emessa in Lombardia (21,7%), seguita da Piemonte (9,2%), Veneto (8,7%), Emilia Romagna (8,5%) e Lazio (8,3%).
A conferma del miglioramento delle prestazioni energetiche nel residenziale, il Rapporto evidenzia un incremento di circa il 6% delle classi energetiche più efficienti (A4-B) rispetto al 2022. Un’ulteriore tendenza positiva è la crescita della percentuale di Ape conseguenti a riqualificazioni energetiche e ristrutturazioni importanti, che rappresentano rispettivamente il 7,9% e il 6,4% (+2,3% e +2,4% nel confronto con il 2022).
Inoltre, il Rapporto illustra, evidenziando un generale consenso, i risultati di un sondaggio a cui hanno risposto oltre 10mila certificatori, chiamati a esprimersi sugli aspetti significativi del processo di redazione dell’Ape, dalla qualifica del professionista, al reperimento dei dati, ai rapporti con gli altri attori del processo, alla percezione dell’utilità di questo importante strumento.
 
Dialuce: «Si diffonde una cultura energetica più matura»
«Il Rapporto Enea-Cti evidenzia come la certificazione energetica non rappresenti soltanto uno strumento tecnico per valutare le prestazioni degli immobili e più in generale del patrimonio edilizio italiano, ma anche uno strumento per migliorarne l’efficienza, favorendo l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative che riducano i consumi», sottolinea il presidente Enea, Gilberto Dialuce. «In un contesto di grandi sfide come quelle della transizione energetica e della decarbonizzazione, l’Ape offre la possibilità di diffondere una cultura energetica più matura, di incentivare comportamenti virtuosi e investimenti mirati al miglioramento di efficienza e sostenibilità», aggiunge Dialuce.
«La nuova edizione del Rapporto mette in risalto come il meccanismo della certificazione energetica funzioni e produca risultati rilevanti», integra il presidente del Cti, Cesare Boffa, che ribadisce: «È proprio questa la sua funzione, cioè costituire uno strumento di lavoro che con il periodico monitoraggio della situazione consente al legislatore e agli operatori, ma anche a Enea e Cti che l’hanno elaborato, di valutare l’evoluzione e i risultati delle strategie nazionali a supporto della transizione energetica e della decarbonizzazione e di individuare sempre nuovi spunti di miglioramento».

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