Elettricità

Il metropolita di Plodviv vuole saldare così il debito con l’azienda elettrica

Nikolay, metropolita di Plovdiv, città del sud della Bulgaria, si è offerto di vendere il suo Rolex per pagare la bolletta energetica della chiesa di Santa Marina. Il religioso, del quale è nota la passione per gli oggetti di lusso, è il più giovane dei 15 metropoliti bulgari - carica che nella gerarchia della Chiesa ortodossa corrisponde a quella di un nostro arcivescovo - ed è uno dei pochi religiosi di alto rango senza legami coi servizi segreti del regime totalitario di Todor Zhivkov.

In realtà, la bolletta elettrica non è stratosferica: circa 3000 lev, che corrispondono più o meno a 1500 euro, ma la parrocchia al momento non è in grado di pagarla. Peraltro, la compagnia che distribuisce l'elettricità Cez ha annunciato che non staccherà la luce alla chiesa.
La vicenda si inserisce nel contesto dell'ondata di proteste spontanee, sfociate in una crisi governativa e sociale, che hanno preso il via in Bulgaria tre settimane fa, quando sono arrivate le nuove bollette della luce, lievitate a dismisura a causa di costi di gestione, tasse varie e imposizioni per il mantenimento gestionale delle tre compagnie straniere - le ceche CEZ ed Energo-Pro, e l'austriaca EVN – che hanno il monopolio del mercato dell'energia in Bulgaria.