La Cina autorizza la costruzione di altre due reattori nucleari a Haiyang
I nuovi reattori, il cui costo è di 31,4 miliardi di yuan (3,7 miliardi di euro) - erogati dalla China Power Investment - sorgeranno nella provincia nord-orientale dello Shandong
La Cina ha dato il via libera alla costruzione di due nuovi reattori nucleari di terza generazione AP-1000 Westinghouse all'interno dell'impianto di Haiyang, nella provincia nord-orientale dello Shandong. Il costo dei nuovi reattori è di 31,4 miliardi di yuan (3,7 miliardi di euro), che verranno erogati dalla China Power Investment, società statale attiva nel settore delle utilities.
La Cina sarà il primo Paese a realizzare reattori nucleari di terza generazione, con due unità che sono già in costruzione a Haiyang, e un'altra in fase di realizzazione a Sanmen, nella provincia costiera dello Zhejiang. Il progetto di Haiyang, che inizialmente doveva decollare a maggior prossimo, ha subito alcuni ritardi negli ultimi anni, e secondo i tecnici che ci lavorano, la data più probabile per l'entrata in operatività dello stabilimento è il prossimo anno.
La Cina ha grandi progetti per la propria industria nucleare, che viene vista come una fonte energetica alternativa al carbone. Per l'anno in corso, la Cina punta a sviluppare 8,6 GW di energia dal nucleare, con cinque nuovi reattori che entreranno in funzione nei prossimi mesi. Entro la fine del prossimo anno, invece, Pechino punta ad avere al suo attivo 29 nuove centrali, in parte già in fase di costruzione, che dovrebbero produrre oltre trenta GW di energia. L'obiettivo più importante da raggiungere nel medio periodo è quello di produrre 58 GW di energia proveniente dal nucleare entro il 2020: più del doppio della quota attuale, 25,2 GW, se si esclude la quota di 8,6 GW da raggiungere entro fine anno.
L'industria nucleare cinese sta puntando allo sviluppo dei propri reattori di terza generazione i CAP-1400, progettati proprio sull'esempio degli AP-1000, dalla giapponese Toshiba.
Gli sforzi del settore, capeggiato da Jiang Mianheng, figlio dell'ex presidente cinese Jiang Zemin, non si fermano qui. Pechino punta a reattori alimentati a torio, di cui la Cina è ricca: nello sviluppo di questa risorsa sono impegnati gli scienziati dell'Accademia delle Scienze di Shanghai, che proprio su questo settore aveva firmato un accordo di cooperazione con il Dipartimento per l'Energia degli Stati Uniti nel 2011. Lo sviluppo della nuova tecnologia richiederà ancora molto tempo: i primi risultati in tal senso sono previsti per il 2040. Nel frattempo, Pechino ha reso noto che continuerà a sviluppare reattori di dimensioni sempre maggiori
per le maggiori centrali del Paese, tra cui quelle di Haiyang e di Sanmen.