In Francia fermati 12 reattori nucleari per la sicurezza
Il presidente dell’Autorità per la sicurezza nucleare Chevet ha parlato di problemi nell’acciaio utilizzato per le costruzioni
L’elettricità francese, garantita al 78% dalle centrali nucleari, quest'inverno è più a rischio poiché le autorità di controllo hanno deciso di fermare 12 reattori (di Edf) sui 58 operativi per controlli di sicurezza. Il tutto dopo che è stata scoperta una crepa nella copertura del reattore sperimentale Epr (reattore ad acqua pressurizzata) in costruzione a Flammanvile, in Normandia. Lo riferisce Le Figaro, che ha intervistato il direttore della Autoritè de suretè nucleaire (Asn) Pierre-Franck Chevet, preposta a vigilare sulla sicurezza di tutte le centrali d'Oltralpe. Chevet ha spiegato che uno dei problemi è costituito dall'eccesso di carbonio presente nell'acciaio speciale usato per costruire le centrali. Edf ha fornito un dossier per ogni reattore e “nella migliore delle ipotesi” entro un mese la Asn sarà in grado di decidere se far ripartire o meno i reattori, al più tardi a gennaio del 2017.
L'autorità, ha sottolineato Chevet, ha deciso di agire con "calma e rigore": nei generatori di vapore era già stata rilevata un'anomalia, il che aveva spinto a una serie di controlli su vasta scala. Poi, all'inizio degli anni Novanta, erano state verificate alcune corrosioni nelle coperture di diversi reattori, e Edf era intervenuta sostituendole. Nel 2013 ho segnalato la necessità essere in grado di passare a cadenze regolari da 5 a 10 reattori", in modo da avere impianti in grado di sostituire altri che presentassero "anomalie".