Per tutti gli isotopi! La Turchia scommette sul nucleare ma è già in ritardo
La centrale di di Akkuyu è attesa da tempo e dovrebbe essere sorgere nel 2025. E già Erdogan punta su un secondo impianto a Sinope
Con la centrale nucleare di Akkuyu, situata sulla costa meridionale del Mediterraneo, nella provincia di Mersin, la Turchia, in collaborazione con la russa Rosatom, sta cercando di far diventare il nucleare strategico non solo per soddisfare la domanda energetica interna ma anche nell’obiettivo di esportare energia verso l’Europa. Per questo ha già annunciato nel settembre scorso la realizzazione di una seconda centrale.
La storia di Akkuyu
La costruzione della centrale di Akkuyu, inaugurata in pompa magna nell’aprile del 2024 ma che entrerà in funzione effettivamente solo nel 2025, ha avuto inizio con la posa del primo mattone per l’unità 1 nell’aprile 2018, seguita dalle altre unità negli anni successivi. Il progetto prevede l’installazione di quattro reattori Vver-1200, ciascuno da 1.200 MW, con l’obiettivo di entrare in funzione il prossimo anno senza ulteriori ritardi. Originariamente, il lancio della centrale era previsto per coincidere con il centenario della fondazione della repubblica di Turchia nell’ottobre 2023, ma le celebrazioni non hanno potuto includere questo traguardo a causa dei ritardi nei lavori.
Il progetto in Tracia
Intanto prosegue l'idea di costruire una centrale nucleare anche in Tracia. Si tratta del terzo progetto di centrale nucleare per la Turchia dopo quello proposto a Sinope, sulla costa del mar Nero, i cui lavori non sono però iniziati. Inizialmente, doveva essere costruita con il Giappone ma nel 2020 Tokyo si è sfilata dal progetto, non ritenendolo economicamente vantaggioso. A quel punto è subentrata l'azienda statale russa per l'energia atomica Rosatom.