Benzina: massiccia adesione allo sciopero dei gestori, ora il Governo dia risposte
Secondo i sindacati, l’adesione è stata dell’80% sulla rete ordinaria e del 90% lungo le autostrade
Si è chiuso in settimana lo sciopero nazionale dei gestori degli impianti di rifornimento carburanti, per protestare contro la decisione del Governo di escludere le piccole imprese di gestione dai benefici del decreto Ristori: dai dati parziali "emerge una partecipazione massiccia e consapevole della categoria, 80% sulla rete ordinaria, 90% lungo le autostrade".
Lo affermano le segreterie nazionali di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che chiedono al governo di "dare risposte motivate alle istanze" della categoria. I dati, sottolineano, sono al netto degli impianti e dalle aree di servizio gestite direttamente dalle compagnie petrolifere o che rimangono aperte per garantire i livelli minimi di servizio, così come prescritto dal codice di autoregolamentazione depositato presso la Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
"La convocazione, fuori tempo massimo, di un tavolo sulla ristrutturazione della rete di interesse per tutto il settore, ma che le altre componenti del comparto non hanno mosso un dito per ottenere, non può esaurire gli impegni urgenti e improcrastinabili che il Governo deve rendere certi per salvare le nostre attività dal fallimento. Sarebbe davvero grave ed irresponsabile perseverare ancora nell'errore, costringendo nuovamente la categoria a nuove agitazioni e forme di protesta, odiose per il Paese almeno tanto quanto per i gestori stessi, per ottenere dialogo e confronto a lungo inutilmente ricercato", concludono le tre federazioni.