Energia. La produzione 2015 al +2%, aumentate le riserve
L’analisi è della World oil and gas review dell’Eni. Il congelamento della produzione di petrolio taglierà 200-300mila barili al giorno per la Russia
Il Medio Oriente e il Nord d'America hanno guidato l'aumento della produzione mondiale di greggio. È uno dei dati contenuti nella nuova edizione della World oil and gas review dell’Eni.
I Paesi produttori di petrolio - Otto tra i dieci maggiori produttori hanno registrato una crescita: in particolare l'Iraq (+19,3%) e gli Usa (+7,9%) hanno mantenuto il loro trend positivo per il settimo anno consecutivo. La produzione di greggio in Libia, Sira e Yemen continua invece a essere penalizzata dagli eventi geopolitici.
Domanda di greggio in crescita - L'aumento del 2% della domanda mondiale di petrolio (+1,8 milioni di barili al giorno), è uno dei più grandi incrementi di questi ultimi anni, favorito in larga misura dalla discesa del prezzo del petrolio iniziata nella seconda metà del 2014.
Riprende la richiesta - I paesi Ocse hanno interrotto il loro calo strutturale (+1%), mentre nei paesi non Ocse si evidenzia un rallentamento della crescita e, per alcuni paesi produttori (America Latina e Russia), una vera e propria contrazione.
Le raffinerie - Guardando alla raffinazione, negli ultimi cinque anni la capacità mondiale è cresciuta di oltre 4 milioni di barili al giorno: l'Asia, e in particolare la Cina, sono stati i principali protagonisti dell'aumento, seguiti da Nord America e Medio Oriente.
Il calo della domanda interna, insieme alla crescente concorrenza internazionale, hanno invece spinto l'Europa a tagliare la propria capacità di raffinazione.
Il metano - Per quanto riguarda il gas, nel 2015, la produzione mondiale è aumentata dell'1,6%, guidata da Stati Uniti e Iran (+5% per ciascun paese). In Europa, la Norvegia ha segnato un forte aumento produttivo (+8%), mentre la produzione dell'Unione Europea ha continuato a diminuire (-8,5%).
In Russia, secondo produttore di gas al mondo, la produzione è cresciuta dell'1,3% dopo il calo registrato l'anno precedente.
La domanda di gas ha ripreso a crescere nel 2015 (+1,7% contro -0,2% nel 2014), non solo per il forte aumento in alcuni mercati emergenti, ma anche per quello in contesti maturi come Nord America (+2,2%) ed Europa (2,2%). Nel mercato asiatico la domanda di gas ha registrato una contrazione: in particolare in Cina (+3,1% nel 2015 contro +9,4% nel 2014), Giappone e Corea del Sud (-6,0% e -8,8% rispettivamente), come conseguenza del riavvio delle centrali nucleari e del crescente ruolo di carbone ed energie rinnovabili.
La Russia - Nel frattempo (quanto segue non sono i dati Eni) il congelamento della produzione di petrolio si tradurrebbe in un taglio di 200-300mila barili al giorno per la Russia. Lo ha detto il ministro russo dell'Energia Alexander Novak, riferendo che la Russia era in colloqui con i paesi non-Opec sullo stop alla produzione, in particolare con Kazakhistan, Uzbekistan e Messico.
L’Arabia - L'Arabia Saudita si sarebbe tirata fuori dalle trattative con i Paesi produttori di petrolio esterni all'Opec, Russia compresa, in programma per lunedì perché quel gruppo non avrebbe ancora trovato un accordo interno su come mettere in pratica il taglio della produzione.