Milleproroghe.Trivelle: la moratoria per i permessi di ricerca si allunga di 6 mesi
Approvato l'emendamento del M5S che dà più tempo per la messa a punto del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee
La moratoria sulle trivelle prevista dal decreto semplificazioni si allunga di sei mesi. Un emendamento del M5S al Milleproroghe approvato nelle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera ha portato da 18 a 24 mesi la sospensione dei permessi per la ricerca e la prospezione di idrocarburi, in attesa dell'approvazione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, il cosiddetto PiTESAI.
Reazioni CONTRO - “È una proposta irresponsabile, in particolare in un momento di crisi per il settore italiano del oil&gas, che metterebbe ulteriormente in ginocchio un intero comparto". A dichiararlo è il Senatore Paolo Arrigoni, componente della commissione Ambiente e coordinatore del dipartimento energia della Lega. "La Lega, sempre nello stesso decreto, ha presentato un emendamento di assoluto buon senso. Se vi sono ritardi al MISE e al Ministero dell'Ambiente per l'adozione del Piano, si diano tempistiche anche ampie, ma si restituisca efficacia ai permessi di prospezione e di ricerca sospesi", continua Arrigoni. "Questo allo scopo di non escludere ulteriormente il nostro Paese da potenziali investimenti nel settore, ricordando che la dipendenza italiana dall'estero per il gas è oggi del 93%". "Per la Lega la transizione energetica è una strada obbligata, condividiamo lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile - spiega ancora il Arrigoni - ma il ruolo del gas, come anche indicato dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, sarà fondamentale e strategico per diversi anni".
"Non attuare il PiTESAI - commenta il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli Falcinelli - significa dire che l'Italia non ha bisogno del gas naturale. Con questo fare ‘melina’ si impediscono gli investimenti necessari al Paese per rafforzarne la sicurezza, diminuirne la dipendenza estera e permettere proprio quella transizione energetica necessaria alla via 'Verde', di cui tanto si parla ma che nessuno vuole seriamente intraprendere, incuranti della crisi di perdita di posti di lavoro che si andrebbe inevitabilmente a generare". Facendo così, “affosseranno un territorio, quello ravennate, che avrà conseguenze per l'intero sistema Paese. Per questo non escludiamo una grande mobilitazione nazionale".
Reazioni a FAVORE - "Se il decreto fosse approvato, gli emendamenti per allungare la moratoria darebbero al Paese un po’ più di respiro, altrimenti tra un anno ci ritroveremmo con l'incubo delle trivelle" dichiarano Greenpeace, Legambiente e WWF. "Non bisogna perdere più tempo, se il governo vuole davvero rispettare l'impegno di programma di fermare ogni nuova trivellazione di idrocarburi, deve utilizzare i mesi di moratoria che rimangono per elaborare provvedimenti definitivi nella direzione della decarbonizzazione".