Petrolio, stop all’eccesso di offerta nel 2017 grazie al taglio dello shale oil Usa
I paesi non Opec dovrebbero produrre un milione di barili al giorno in meno. La riduzione dovrebbe salire nel 2017 a causa del taglio della produzione americana dovuta alle quotazioni troppo basse del greggio
L'Opec prevede una riduzione dell'eccesso di offerta petrolifera sui mercati mondiali quest'anno e il prossimo, grazie al calo della produzione fuori del cartello e in particolare negli Usa. Nel suo rapporto mensile l'Opec prevede un calo della produzione non Opec nel 2016 a 56 milioni di barili al giorno dai 57 milioni del 2015. Per il 2017 la produzione dovrebbe ridursi a 55,9 milioni di barili al giorno, soprattutto grazie al taglio dell'output dello shale oil Usa, i cui produttori hanno bisogno di un prezzo superiore agli attuali 45-50 dollari al barile per raggiungere un equilibrio.
Il rapporto di luglio del cartello non fa previsioni sulla produzione Opec, ma avverte che in giugno essa è salita di 264mila barili a un totale di 33 milioni di barili al giorno. Nel 2015 la produzione Opec si era attestata a 32.1 milioni di barili. La domanda di petrolio Opec dovrebbe aggirarsi nel 2017 a una media di 33 milioni di barili al giorno, in rialzo di 1,1 milioni di barili.
“Le condizioni di mercato - si legge nel rapporto - dovrebbero aiutare a rimuovere l'eccesso di stoccaggio nel 2017”. La domanda globale di petrolio nel 2016 è prevista in crescita di 1,2 milioni di barili al giorno a 94,2 milioni di barili e dovrebbe salire ancora a 95,3 milioni di barili nel 2017.