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Scelte – Via libera al Tap; i 20 miliardi sono una stima di danni, non una penale

where Roma when Lun, 29/10/2018 who roberto

Non sarebbero frutto di penali i 20 miliardi da pagare se non si facesse il gasdotto, ma una stima fatta dal sottosegretario Cioffi

Si farà il gasdotto Tap, la pipeline transadriaticadimaio.jpg che porterà gas naturale dall'Azerbaigian e avrà a Melendugno, nel Salento, il suo punto di approdo finale. Tutta colpa delle penali da quasi 20 miliardi, ha sottolineato con forza il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. In realtà, non è così: un fact-checking del Post chiarisce infatti che "i 20 miliardi di euro citati da Di Maio non sono una penale, ma il risultato di una stima a spanne fatta dall’attuale sottosegretario allo Sviluppo economico Andrea Cioffi. Tiene conto innanzitutto del fatto che la realizzazione del Tap costa in tutto 4,5 miliardi e che, visto l’avanzamento dei lavori, bisognerebbe risarcirne 3,5 alle aziende coinvolte. A questi 3,5 andrebbero aggiunti 11 miliardi di euro di danni dovuti alle mancate consegne di gas già prestabilite, e 7 miliardi di utili non ottenuti da Tap e dai produttori di gas azeri".
E sulle valutazioni di legittimità svolte sulla Valutazione di impatto ambientale rilasciata dallo scorso governo interviene anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha esaminato oltre mille pagine di documenti e interloquito nuovamente con Ispra su alcuni aspetti delle varie fasi della procedura.
 
"È bene sottolineare che parliamo di un procedimento già autorizzato e concluso nel 2014, su cui si è espresso il Consiglio di Stato con sentenza 1392 del 27 marzo 2017, confermandone definitivamente la legittimità. Tuttavia, come è stato detto, abbiamo ascoltato tutte le osservazioni provenienti dal territorio, sia dai portavoce del Movimento 5 Stelle sia dal comune di Melendugno. Abbiamo valutato se tutte le autorizzazioni fossero state emesse a norma di legge. "La valutazione fatta dal Ministero dell'Ambiente esula dal mio pensiero personale e dal mio convincimento politico, se l'opera sia giusta o no. Ma nella fase attuale ogni valutazione da parte del Ministero deve essere fatta solo ed esclusivamente sulla base del principio della legittimità degli atti e non sul merito tecnico dei medesimi, in quanto non consentita dall'Ordinamento".
 

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