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​Scenari. Bruxelles vara la nuova strategia: diversificazione e mercato unico

where Bruxelles (Belgio) when Lun, 09/06/2014 who redazione

Tra i punti chiave, potenziare le infrastrutture e maggiore efficienza energetica. Stress test per simulare la chiusura dei gasdotti

Diversificazione delle forniture energetiche, potenziamento delle infrastrutture, realizzazione di un mercato unico europeo dell'energia e risparmio dei consumi: sono i punti chiave della nuova strategia approntata dalla Commissione europea in risposta all'attuale situazione geopolitica e alla dipendenza dalle importazioni.
La strategia si richiama anche alla necessità di coordinare le decisioni di politica energetica e l'importanza di agire all'unisono nei negoziati con partner esterni, come nel caso della Russia e degli Usa con l’export di gas e petrolio, e si basa sui progressi già compiuti dopo la crisi del gas del 2009.
Le proposte della Commissione, comprese le azioni per garantire la continuità delle forniture durante il prossimo inverno, saranno discusse dai capi di Stato o di governo in occasione del Consiglio europeo del 26-27 giugno.
"Le tensioni in Ucraina hanno portato di nuovo alla ribalta questo problema", ha affermato il presidente della Commissione, José Manuel Barroso. "Alla luce di una dipendenza da importazione superiore al 50 per cento è necessario compiere ulteriori progressi".
Secondo il commissario europeo all’Energia, Gūnther Öttinger, bisogna "evitare di cadere vittima di ricatti politici e commerciali. L'Ue e i suoi Stati devono impegnarsi su molti fronti: collettivamente dobbiamo potenziare la solidarietà nei confronti degli Stati membri più vulnerabili. Dobbiamo inoltre completare il mercato interno dell'energia, migliorare le nostre infrastrutture, diventare più efficienti sotto il profilo energetico e sfruttare meglio le nostre risorse energetiche".
Per garantire la continuità delle forniture durante l'inverno, la Commissione propone valutazioni globali del rischio (stress test) che sarebbero condotte a livello regionale o dell’intera Ue, simulando un'interruzione della fornitura di gas.
Lo scopo è verificare come il sistema energetico possa affrontare i rischi legati alla sicurezza delle forniture e, su questa base, sviluppare piani di emergenza e creare meccanismi di riserva. Meccanismi che potrebbero prevedere di aumentare le riserve di gas, diminuendo la domanda di gas attraverso il passaggio ad altri combustibili (in particolare per il riscaldamento), di sviluppare infrastrutture di emergenza, ad esempio completando le opportunità di flusso inverso e raggruppando le diverse riserve energetiche di sicurezza esistenti.
Bruxelles propone di agire in cinque settori chiave. Innanzitutto completando il mercato interno dell'energia e realizzando i collegamenti infrastrutturali mancanti, fondamentali per reagire rapidamente a eventuali interruzioni delle forniture, dirigendo i flussi di energia in tutta l’Ue, se e quando necessario.
La Commissione ha individuato 33 progetti infrastrutturali critici per la sicurezza energetica.
Inoltre, la Commissione propone di estendere l’interconnessione della capacità elettrica installata al 15% entro il 2030, tenendo conto anche dell’aspetto dei costi e dei potenziali scambi commerciali nelle regioni coinvolte. In aggiunta, è necessario diversificare i Paesi e le vie di fornitura.
Nel 2013, il 39% delle importazioni di gas dell’Ue proveniva dalla Russia, il 33% dalla Norvegia e il 22% dai paesi dell’Africa settentrionale (Algeria, Libia). L’Ue manterrà i propri rapporti con i partner affidabili, ma promuoverà anche i legami con nuovi paesi partner e nuove rotte di fornitura, per esempio nella regione del bacino del Caspio, sviluppando ulteriormente il corridoio meridionale del gas, sviluppando l’hub gasiero mediterraneo - che vede in prima linea l’Italia - e aumentando le forniture di gas liquefatto.
Bisogna rafforzare i meccanismi di solidarietà e di emergenza e proteggere le infrastrutture critiche. Su questo la Commissione intende rivedere le disposizioni e l'applicazione del regolamento sulla sicurezza dell'approvvigionamento di gas.
Va poi aumentata la produzione locale di energia: ciò comprende l'ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili e la produzione sostenibile di combustibili fossili.
Tra i punti chiave vi è anche migliorare il coordinamento delle politiche nazionali dell'energia ed esprimersi all'unisono nella politica esterna in materia di energia.
La Commissione intende essere coinvolta già ad uno stadio iniziale nei previsti accordi intergovernativi con i Paesi terzi che potrebbero avere un impatto potenziale sulla sicurezza delle forniture. La Commissione garantirà inoltre che tutti questi accordi e tutti i progetti infrastrutturali sul territorio dell'Ue rispettino pienamente la pertinente legislazione Ue.
Infine, bisogna continuare a sviluppare le tecnologie energetiche e migliorare l'efficienza. Dato che gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e di un terzo dell'utilizzo di gas naturale, questo settore svolge un ruolo cruciale.
Il problema delle forniture energetiche “va gestito a livello europeo”, ha detto l'amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace. “Una volta è la Libia, una volta è l'Ucraina: quello delle forniture è un problema in Europa e va affrontato a livello europeo”, ha spiegato.

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José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea