Trimestrale Eni in calo (-39%). Pesano le tensioni su petrolio e gas
Secondo i vertici del cane a sei zampe, sulle cifre incidono i sabotaggi in Africa e l’attesa per le rinegoziazione dei contratti a lungo termine. L’utile si ferma a 3,79 miliardi. Male sia la divisione gas & power sia ingegneria & costruzioni
Non è stato un inizio di anno positivo per Eni. Il colosso petrolifero nazionale anche se ha chiuso il primo trimestre con un utile operativo adjusted di 3,79 miliardi, ha fatto comunque segnare una riduzione del 39,2% rispetto al primo trimestre 2012. A pesare sono essenzialmente i minori risultati delle divisioni Exploration & Production e Gas & Power, trainati da una serie di eventi contingenti tra cui i sabotaggi in Nigeria, le tensioni in Libia, la chiusura di un impianto in Gran Bretagna, ma anche l’attesa per le nuove rinegoziazioni dei contratti gas. Depurando il trimestre di confronto del contributo Snam, la riduzione dell'utile operativo adjusted si riduce al 36,4%.
In particolare, spiega il gruppo in una nota, la divisione Exploration & Production ha sofferto anche la flessione del prezzo del petrolio (-5% per il riferimento Brent) e la minore performance produttiva (-4,9%)
La divisione Gas & Power ha invece chiuso il trimestre con la perdita operativa adjusted di 148 milioni a fronte dell'utile di 1.019 milioni nel 2012, penalizzata dal crollo dei prezzi di vendita in un quadro di domanda debole e forte pressione competitiva, mentre il risultato 2012 aveva beneficiato dei proventi delle rinegoziazioni, alcune delle quali con efficacia economica retroattiva. In flessione anche il risultato di Ingegneria & Costruzioni (-46%) che ha risentito del calo della domanda di servizi e dei minori margini delle commesse. Le riduzioni sono state parzialmente compensate dai significativi miglioramenti registrati dalla Divisione Refining & Marketing (+32,1%) e da Versalis (+62,7%) che hanno beneficiato delle azioni di efficienza e ottimizzazione, nonché della ripresa dello scenario prezzi. L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2013 è pari a 15,99 miliardi con un leggero incremento rispetto a fine 2012 (+0,47 miliardi).